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Aggiornato: 1 giugno 2025
E' non mi ricordavo ch'io ho anco a dire una orazione che non la soglio mai lasciare. GIGLIO. Que trepparie son este? que corona? que orazion es esta? PASQUELLA. Che orazione? vuoi ch'io te la insegni? Sai? È buona a dire. «Fantasima, fantasima, che dí e notte vai, se a coda ritta ci venisti, a coda ritta te n'andrai.
V enit at interea mihi trippiger ille Cocaius, I lle, inquam, cui panza pedes cascabat ad imos R umpebatque uteri multa grassedine pellem. T une ait o Triperune tener, Triperune tenelle, V enisti? venisti etiam, Triperune galante? T une ades? o mi lac, mi mel, mi marzaque panis, E ya age, zuccarate puer, ne, puppule, dormi, S urge oculosque leva! hui, sbadacchias? surge, gaiarde!
La casa di che nacque il vostro fleto, per lo giusto disdegno che v'ha morti, e puose fine al vostro viver lieto, era onorata, essa e suoi consorti: o Buondelmonte, quanto mal fuggisti le nozze sue per li altrui conforti! Molti sarebber lieti, che son tristi, se Dio t'avesse conceduto ad Ema la prima volta ch'a citta` venisti.
Tu, che m’avresti avuta come il mare ha l’onda, uguale a te ma in te perduta, e nel dominio avvolgitor veduta a somiglianza tua trasfigurare!... Non venisti, non vieni, non t’attendo più. Domani morrò. La vita ha fretta, non vedi?.... Appena schiusa, appena detta una parola, fugge, impallidendo,
PSEUDONIMO. Di Surrento, se ben ho abitato in Napoli. LIMOFORO. Quando venisti in Napoli? PSEUDONIMO. Iersera. LIMOFORO. La cagione? PSEUDONIMO. Ebbi novella ch'una mia figliuola e balia che gran tempo non avea viste, erano in Napoli. LIMOFORO. Come le perdeste?
LIMOFORO. Tu non sei Limoforo; ma vorresti esserci per ingannar me, che sono il vero Limoforo. PEDANTE. Tarde venisti, domine. PSEUDONIMO. Son venuto molto presto, piú che aresti voluto; e mal per voi. LIMOFORO. Tu veramente sei un furfante, un truffatore. PSEUDONIMO. Voi molto vi discomponete verso di me. LIMOFORO. Perché n'ho ragione. PSEUDONIMO. Che ragione?
Appunto riflettè Marta intanto che Appollonia cercava la chiave come mai mia suocera, che era tanto accorta e previdente, si acconciò a prendere una serva giovane quale doveva essere costei allora? Appollonia, quanti anni avevi il giorno che venisti in questa casa? Ventiquattro, venticinque o ventisei, non lo so neppur io. Eri però giovane. Oh sì, signora, ero giovane.
Quantunque il mare ci minacci è pure pietoso ed in van l'ho maledetto! S'inginocchia d'innanzi ad Alonzo. Le benedizion tutte d'un padre felice, ora ti faccian grande. Sorgi in piedi e dimmi come qui venisti. O meraviglia! Quali creature mirabili! e come è bello l'umano genere! Oh dolce nuovo mondo, pieno di un tal popolo! È nuovo a te! Chi è dunque questa fanciulla con la quale stavi giuocando?
Onde le speranze dell'amor mio fin qui nodrite nel core, or che sorella mi sei, mi sono in tutto e per tutto spente e sparse via. ALTILIA. Fratello carissimo, or si spenga l'amor della carne e da oggi innanzi divenghi amor di sangue. PEDANTE. Antiphile mi, tarde venisti.
La casa di che nacque il vostro fleto, per lo giusto disdegno che v'ha morti, e puose fine al vostro viver lieto, era onorata, essa e suoi consorti: o Buondelmonte, quanto mal fuggisti le nozze sue per li altrui conforti! Molti sarebber lieti, che son tristi, se Dio t'avesse conceduto ad Ema la prima volta ch'a citta` venisti.
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