United States or North Macedonia ? Vote for the TOP Country of the Week !


Pobre pasajero, que de la guerra de Flandes ya que me debían veinte pagas, por no poder ser pagado, nos havemos alborotado y hecho los bandoleros, y viniendo á Napoles por tan largo viaje sin un maravedís, me he visto mil veces muerto de hambre, muchas veces desvalijado, y por tantas desdichas hay más de veinte dias que no como un bocado de pan ni un trago de vino, que no puedo tenerme en pié.

"Per fede "Vienna, 6 novembre, 1864." Aldo Rubieri! sclamò con una certa sorpresa l'avvocato. Il nostro bravo scultore? Ya mein herr, ya! rispose il babbo che aveva capito a lume di naso. Sarebbe ella compiacente di spiegarmi come e in quali circostanze sia avvenuta questa donazione? Leopoldina con molta fatica e con molto rossore cominciò a raccontare all'avvocato quello che noi gi

Mas io queria trovar una madre que me blancasses alguna vez las camisas e me rattopasses calzas y el giuppon y que me tenesse por fiolo; e io la serviria di buona gana. PASQUELLA. Cerca, cerca, ché non te ne mancará, no; ché chi ha le gentildonne, come tu, non gli mancan le fantesche. GIGLIO. Ya trobada sta, se voi volite. PASQUELLA. Chi è? GIGLIO. Voi misma. PASQUELLA. Eh!

DANTE. Anda, majadero, que si yo fuera gallina, con essos tus puntapies ya me habrías quebrado los huevos en la madrecilla. ESSANDRO. Che vai facendo per questa strada? DANTE. La calle es comun, y puedo pasear como cada uno. ESSANDRO. È commune, se tu hai da appicarti in quella. Dimmi, che vai facendo per qua? DANTE. Voy en busca de un amigo.

Quiero ir allá, como el buelva esta noche; y hazer de maniera que su cru- el condition y tan mala natura sea castigada; en exemplo de l'otras que siempre tales costumbres tienen. Quiero que esta man castighe a todos dos y despues me ya mas contento saque de tanto trabaio y pena.

Anzi, l'ha trovato due volte in casa; ed hagli fatto mille carezze, presolo per la mano, toccato sotto 'l mento, come se fusse suo figliuolo. E dice che gli par che s'assomigli a una figliuola di Virginio Bellenzini. GIGLIO. Ah reniego del putto, vieio puerco, vellacco! Ya, ya. io lo que quiere. PASQUELLA. Uh! Tu m'hai tenuta troppo; me ne voglio ire. GIGLIO. Mira que verrò, á esta nocce.

E, se mi dirá niente, gli farò fare un fatto spauracchio dal mio Spela che mai non n'ebbe un fatto. GIGLIO. Oh que benditta sia quella bien aventurada madre que vi fezio e criò tan hermosa, tan bien criada, tan verdadera! Ya penso que me speravate. PASQUELLA. Mira che dolci paroline che gli hanno!

Io vo' vedere s'io posso far tanto ch'io gli cavi di man quella corona e uccellarlo; perché si tengon tanto accorti, questi spagnuoli, che non si credon ch'altri si truovi al mondo che loro che tanto ne sappi. GIGLIO spagnuolo e PASQUELLA fante. GIGLIO. Agliá sta Pasquella. Ya penso que le paresca que muccio tardasse, per arta gana que tiene de ser con migo.

=Chouchou=: «Ah ben! le jour de la fête, il ya pas presse

PASQUELLA. «Che fa lo mio amor ch'egli non viene? L'amor d'un'altra donna me lo tiene». Meschina a me! GIGLIO. E que! Non faze, donna Pasquella, que á qui sta sperando que gli apriate. PASQUELLA. «Non ti posso servir, signor mio caro». Oimè! GIGLIO. Aze musiga esta male avventurada. Ya non se accuerda que á qui sto. Daré colpo in esta puerta, voto á Dios. Tic, tac, tic, toc. PASQUELLA. Chi è ?