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Aggiornato: 22 giugno 2025


Un altro Dottore, certo Rabì Josè, si faceva portare dai suoi campi ogni venerdì un cesto di frutta dal proprio fattore. Una volta questi gli si presentò il giovedì col solito cesto di frutta. «Per qual cagione hai tu oggi anticipatogli domandò il padrone. «Signore! rispose il gastaldo, ho una causa qui in citt

Si sentiva indebolito, fiacco, era malinconico e triste; e leggendo quel manifesto, vedendo il suo nome e col fantasma di Evelina sempre fisso in mente, tornò a pensare con un brivido di terrore superstizioso che aveva proprio ricominciato a vivere di venerdì! Ah, come avrebbe voluto ritornare a Crodarossa!... Ma non osava più parlarne: Evelina scoppiava subito in lacrime.

In sul principiare del novembre 1847, il nostro ammirabile artista fu chiamato a Copenaghen per dirigere gli spettacoli al teatro di corte. Quivi egli scrisse non poche composizioni da camera, ed una Messa da Requiem in suffragio di re Cristiano VIII, che venne eseguita nella chiesa cattolica di Copenaghen il 5 gennaio 1848, e ripetuta, il venerdì santo dello stesso anno, in occasione di un concerto sacro dato a benefizio dei feriti nella guerra pei Ducati dello Schleswig-Holstein. Le onorificenze ottenute e le laute profferte della Corte non valsero a trattenere il Mariani a Copenaghen dacchè l'eco della rivoluzione italiana ebbe scosso le sue fibre di patriota e di artista. Egli corse a Milano per arruolarsi nelle file dei volontari, e dopo aver preso parte infino all'ultimo alla lotta nazionale, sconfortato dalla dolorosa catastrofe, accettò un contratto per Costantinopoli, e partì alla volta di quella citt

Ricominciava a vivere di venerdì!... E Nora?... Nora?... E le ventimila lire?... E le zie?... Se le zie, senza lettere, inquiete, spaventate, correvano a Milano, e lo trovavano ridotto a quel punto.... e senza più un soldo? "Dio! Dio! Dio!" e Pietro alzò gli occhi all'immagine della Madonna, che aveva accanto al letto, e le si raccomandò con tutta l'angoscia, con tutto il fervore dell'anima.

Corsi gli scrisse da Torino il 1.º marzo: in Genova non avere avuto tempo informarsi s'ei ci fosse o no; trattenersi fino a venerdì: non disprezzasse lo invito del sig. Cavour anco per mostrargli che non vi sono partiti, E CHE TUTTI SIAMO CONCORDI, IL CHE EGLI A RAGIONE RACCOMANDA. Questa lettera non fu mandata direttamente al Guerrazzi, bensì al nipote del sig.

Appena a casa si spogliò del cappellino, della mantellina, poi si accomodò nel cantuccio del suo salotto, tranquillissima in apparenza, e prese a sfogliare una rivista, aspettando che Giorgio andasse a cercarla. Ma non leggeva; pensava al suo metodo di difesa. Aveva ben ragione quando temeva che il venerdì le sarebbe stato fatale!... E... Giorgio, crederebbe più a lei, o a Pier Luigi?...

Bisognava partire subito; si fece coraggio, e domandò a suo marito quando sarebbero ritornati a Borghignano. Quando vuoi, cara: domani è venerdì... partiremo dopo domani. Conosciuta appena la risoluzione della famiglia d'Eleda, la colonia dei bagnanti, per consolarsi del distacco, volle dare un gran ballo, che sarebbe stato l'ultimo della stagione.

Continuando il venerdì 27 in un vero parco inglese dove la grandiosit

Così ragionando, si può ammettere benissimo che ci siano dei giorni nefasti, o per tutti o per qualcheduno. Ma è permesso di credere che il venerdì, tanto calunniato, non sia tra quei giorni. Io, se debbo interrogare la mia particolare esperienza in proposito, ho il venerdì per un giorno buono.

Dalla finestra socchiusa entrava colla luce più chiara, più viva, il rumore confuso delle carrozze, della gente, delle campane lontane. Che giorno è oggi, signora padrona? Oggi?... Venerdì. Venerdì?... La tenera letizia del Laner scomparve d'un tratto; egli ricadde in uno scoramento, in uno sgomento pauroso: Venerdì!

Parola Del Giorno

centuplo

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