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Aggiornato: 28 giugno 2025
Le belle giornate, il verde dei campi, il canto degli uccelli, le acque scorrenti, le stesse affettuose premure della mamma, la compagnia dei bambini del mezzadro, niente penetrava a fondo dentro di me, niente riusciva a produrre un'eco di sentimento nella mia povera animuccia.
Gli uccelli, dopo di aver lanciato le ultime note, si tacquero; le scimmie zittirono, gl'insetti ronzanti s'addormentarono e in capo ad una mezz'ora la gran foresta divenne silenziosa e si seppellì fra l'oscurit
Di quando in quando dalle foreste uscivano svolazzando rapidamente bellissime ibis religiose, uccelli grossi come polli, colle penne bianchissime ma orlate di nero alle estremit
Aperto a caso il libro, egli legge: Sul roseo avorio de le carte, bruni ed alati, come uccelli stanchi, dormono i sogni: reliquie e diane di cuori vecchi e nuovi, pianto di avelli.
Fuoco e Fiammiferi. Si deve cominciar proprio col «c'era una volta?» Perchè no, quando quelle parole magiche evocano tutto un mondo di fate, di maghi, di belle regine, di castelli incantati e di uccelli dal canto melodioso? Oh le novelle!
«È il tramonto-direttore d'orchestra, che con un gesto ampio raccoglie i flauti sparsi degli uccelli negli alberi, e le arpe lamentevoli degli insetti, e lo scricchiolìo dei rami, e lo stridìo delle pietre.
All’appressarsi d’uno stormo di quegli uccelli facevan silenzio; alla calma seguiva improvvisa tempesta, scariche di schioppi, e concitato abbaiar di cani tuffantisi in acqua a raggiunger la calda preda, ed alte voci pei colpi buoni⁴⁶. ⁴⁶ Bartels, Briefe über Kalabrien und Sizilien, v. III p. 723. Ma la passione fu qualche volta contrariata.
Con la persistenza inconscia delli ebri, con una ebetudine crescente, seguitava, seguitava; ed era una lamentazione monotona, accorante, quasi lugubre come il canto delli uccelli notturni.
Non più caldo sole; non più canto di uccelli; non più farfalle e fiori nel giardino il giorno, e stelle nel cielo la notte. Maud, che abbisognava di tutte queste cose che sono il sorriso della natura era triste; e la loro assenza diminuiva altresì l'efficacia dei suoi bagni elettrici. Ella si cacciava nelle stufe per vedervi ancora delle foglie e dei fiori e saturarsi dei loro languidi profumi.
Vasti pomari, pieni di tutti li alberi fruttiferi e odoriferi, prosperavano dietro il palagio; mule e cavalli nobili oziavano dinanzi alle greppie cariche di fieni e di biade; l’olio empiva i pozzi nei sotterranei; tanta era la copia del fromento che immensi granai stavano sempre aperti al piacere di ognuno, liberal cibo anche alli uccelli del cielo, e tanta era la copia delle uve che in autunno, nella nativit
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