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Aggiornato: 31 maggio 2025


Un'altra usanza, stabilita in casa Vivaldi dalla marchesa Tullia, bisavola di Ginevra, e famosa nelle memorie nostrane per la sua stupenda bellezza e per l'ingegno che ebbe grandissimo su tutte le donne ed anco su molti uomini colti del suo tempo, era quella delle due feste da ballo.

ecco a le rive tue novo splendore che l'aer d'ogni intorno rasserena: di colei, che cantando in dolce vena a le nove sorelle aggiunge onore. Onde il vecchio Arno ormai d'invidia pieno lascia l'usato corso e a te rivolto, quivi perde le chiare e lucid'onde; godi, or che vedi entro il tuo ricco seno la imagin bella del leggiadro volto: e Tullia odi sonar ambe le sponde. Dello stesso

Dunque voi sola a voi stessa simile, a cui s'inchina la natura e l'arte, fate di voi cantando in ogni parte Tullia, Tullia, suonar da Gange a Tile. Si vedrem poi di gioia e maraviglia e di gloria e d'onore il mondo pieno, drizzare al vostro nome altare e tempï; cosa che mai con l'ardenti sue ciglia non vide il sol rotando il ciel sereno, o ne' gli antichi o ne' moderni tempi. Di Nicolò Martelli

Ebbe la favolosa antica etade chi co 'l tenor di feri e dolci canti e con novo splender di rea beltade, allettando affogava i naviganti: e or donata ci ha l'alta bontade donna, che con l'ardor de gli occhi santi e con note d'amor e di pietade, rende porto e salute a l'alme erranti. Voi, Donna mia, voi sete alma sirena voi, voi Tullia gentil, che fido lume nel mar d'amor porgete e placid'aura.

E spero ancor, seguendo ognor vostr'orme, essere appresso Dio 'l secondo poi, se 'l bello a trarre il bello sempre ha forza. Di Ercole Bentivoglio Poi che lasciando i sette colli e l'acque del Tebro oscure e le campagne meste, d'illustrar queste piagge e premer queste rive del Po col piè Tullia vi piacque;

Di Camillo Da Monte Varchi Mosso da l'alta vostra chiara fama, di cui per tutto il mondo il grido suona, vengo cantarvi anch'io Tullia Aragona, cui chi più sa, più sempre ammira e ama. E s'adempir potessi ardente brama di salir l'alto monte d'Elicona, qual voi n'arrecherei degna corona, ch'al ciel vi porta, che vi aspetta e chiama.

Ben fu tra gli altri avventuroso il giorno, quando l'eterno e gran re de le stelle fece, per fare il fior de l'altre belle, di voi, Tullia divina, il mondo adorno. Le grazie tutte e le virtuti intorno vi fur quasi devote e fide ancelle, e 'l ciel lasciaro per seguitarvi quelle in questo nostro umil, basso soggiorno;

come un picciol lume alta chiarezza vince, così con vostre lodi sole lei vincete in virtute e in bellezza; l'alto motor come 'l ciel ornar vole la terra, piacque a sua reale altezza far Vittoria una Luna e Tullia un Sole. Di Lattanzio De' Benucci

.... Del Commendatore Aringa dopo il duello così felicemente risoluto, non se ne parlava più e da un mese circa lo si diceva partito per un lungo viaggio. Quanto a Donna Tullia, non vedendo mai giungere il suo ritratto che dovea farle Alfredo, dichiarò a Maddalena che non occorreva più farlo.

Se per lodarvi e dir quanto s'onora di voi natura e 'l ciel, Tullia gentile, fosse eguale al soggetto in me lo stile, e 'l saper pari a l'alta voglia ancora; forse non tanto il secol nostro indora vostra virtute, e non dal Gange al Tile fate voi co' i begli occhi eterno aprile, quant'io n'avrei grazie e favori ognora.

Parola Del Giorno

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