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Aggiornato: 19 giugno 2025


Questo regno, agitato da non poche sedizioni e regicidi durò 255 anni. Ebbe 19 re, uno solo dei quali riuscì a conservare la successione al trono sino al quarto dei suoi discendenti, il quale però non tenne il regno che per soli sei mesi. Caduta del regno di Giuda e distruzione del primo Tempio.

I vicarii però vennero nella sala dove il duca, vestito degli abiti reali, sedeva sur un trono attorniato da conti e da baroni, e gli presentarono una pergamena, perfettamente insudiciata di untume.

Gloria, , coronò le Achee pendici; Ma del grande Alessandro il trono cadde, E le barbare genti Contro il superbo eroe mosse a disdegno Dell'alto crollo si stim

Di fama, di potenza e di onore, egli aveva quanto bastasse ad orrevole cavaliero del suo tempo; e poi, conte Ugo non avrebbe lasciata l’Italia per il trono del mondo se mai Domineddio glielo avesse profferto; imperocchè egli era amato dalla più bella tra le creature umane, da Giovanna di Torrespina, da colei che celebravano per leggiadria e valore quanti erano cultori della gaia scienza, e che lasciò ella stessa, a testimonianza del suo ingegno, le più graziose ballate in quella lingua provenzale, che era in fiore per tutta Italia, innanzi che l’amante della bellissima Avignonese facesse della lingua italiana l’idioma d’amore.

Domandi loro se Isabella è ancora sul trono o no: non lo sanno. Domandi loro chi è Don Amedeo: non ne hanno mai inteso il nome. Nascono e muoiono come le mosche, e vivono come secoli fa, moltiplicandosi senza uscire dai propri confini; ignoranti e ignorati, non vedendo altro in tutta la loro vita fuor che la valle che s'apre sotto i loro piedi e l'Alhambra che torreggia sul loro capo."

Le riserve, più numerose che possibile, e possibilmente tenute al coperto dai proiettili nemici e dalla vista degli stessi, sono, quando ben disposte ed adoperate in tempo, in mano d'un capo intelligente, quel mezzo potente con cui egli decide della battaglia, sapendole lanciare a proposito. Amicizia, del ciel prezioso dono, Io cederei per un amico un trono.

Chi sia Mazzini non impora esporre con lungo discorso: se le sue teorie valgano tutte anco meno preme discorrere; questo è certo, che le teorie voglionsi sempre accogliere quando svegliano la passione, e il pensiero; spetta alla esperienza poi sceverare il troppo, e il vano: ora le teorie del Mazzini sopra le altre poterono operare questi due effetti stupendi in tempi nei quai l'uomo sembrava nato per servire di camposanto al cuore, e al cervello proprii: tenace secondo che gli porge la natura genovese, e però disposto ad operare, gli fanno difetto due cose: pratica di uomini, e pazienza di pigliare gli eventi come vengono: di animo mite, cultore di molti studi come di molte favelle, scrittore efficace, comecchè imperito delle grazie della lingua, nondimaneo facile a intendersi e però popolare il suo dettato: di costumi incorrotti, di vita esemplare, donatore del proprio frattanto avendogli appiccato accusa di peculato cadde da senza mestiero difese, e adesso vive con le reliquie del paterno censo, accomodate a vitalizio con certo suo parente di Genova: di fede intero così, che anco ai suoi poco amorevoli piuttostochè trista parve strana la taccia di servile sbalestratagli contro da tale, che da un pezzo dimena nel manico, e non è nero ancora, e il bianco muore; più agevole riprenderlo di spietata inconsideratezza di spingere altrui a morte quasi sicura, che negare per questi sacrifizii cresciuto a mille doppi l'odio degl'Italiani contro lo straniero. Se congiurasse contro la vita altrui parecchi affermano, egli nega; ma considero, che uomini i quali fanno professione delle sue dottrine non ci repugnano dove il dannato a perire meriti davvero essere offerto vittima alla pubblica Nemesi, e dal castigo di lui ne venga benefizio all'universale; a cosiffati uomini si domanda donde cavino il mandato, imperciocchè ti risponderanno dalla propria coscienza; e neppure li tratterranno la esecrazione o i supplizi mirando per le storie come per gesti di questa maniera tale fine aspetta se infelici; fortunati poi ogni uomo loda, e quasi india. Su di che parmi dovere ripetere un mio antico giudizio, che reputerò sinceri gli abominatori degli omicidi plebei, quando io gli udirò detestare del pari i principeschi, vedrò serbata la ignominia a quelli, che per istrage vanno al patibolo gli encomi agli altri i quali la medesima colpa esalta al trono: e rammenterò eziandio, come san Tommaso distingua la uccisione del tiranno, che per fraude o per forza ti si è imposto addosso da quella del tiranno eletto per suffragio del popolo; e nel primo caso l'ammette, nel secondo no; la quale sentenza a cui bene intende parr

Fu l'ultimo che regnasse per parentela e in memoria di Teodelinda . E salito cosí al trono Ansprando e vivutovi tre mesi soli, lasciò il regno a Liutprando figliuol suo. Liutprando. Ma, molto piú che i fatti propri, son notevoli i tempi di Liutprando.

I Beni-Hassen sono il popolo più turbolento, più audace, più manesco, più ladro di tutta la vallata del Sebù. L'ultima loro prova fu una rivolta sanguinosa scoppiata nell'estate del 1873, quando salì al trono il Sultano regnante, la quale cominciò col saccheggio della casa del Governatore, a cui rubarono perfino le donne. Il latrocinio è il loro mestiere principale. Si raccolgono in bande, a cavallo, armati, e fanno delle scorrerie di l

Certo, le piccole arti poliziesche del trono di luglio non erano affatto oppressive: un cittadino della repubblica di febbraio poteva riguardare questi tempi orleanesi come l'et

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