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Aggiornato: 19 giugno 2025
Le superbe porte egizie del grandissimo tempio erano spalancate, come suolsi nelle feste solenni e dall'immenso colonnato perittero, si poteva scorgere il modesto erede del povero pescatore di Palestina, assiso sul suo trono d'ebano, tempestato di diamanti e d'oro, e vestito con tanto lusso, quanto ne potè inventare l'orientale magnificenza.
Le reiterate e violente vicissitudini del trono nella moderna storia francese e l'egoismo impronto con cui ogni classe dominante ha messo a profitto il proprio potere, hanno annientato in Francia la monarchia, nel senso antico e schietto della parola. L'intima contraddizione nella vita di questo stato si può brevemente compendiare nella proposizione seguente: la Francia non può fare a meno di un gagliardo potere statale raccolto in una sola mano, e nulladimeno ha perduto interamente i costumi e le tradizioni della monarchia legittima. Il nuovo sistema bonapartistico non era né un dispotismo illuminato sullo stile del secolo decimottavo, né un semplice ripristinamento dell'impero militare napoleonico, ma una forma statale per sé stante, affatto moderna: una tirannide personale, eletta dalle moltitudini e governante a pro di cotesto quarto stato pervenuto alla coscienza di sé. Laddove nella monarchia legittima, anche sotto una corona assoluta, tutte le istituzioni e i costumi statali convergevano allo scopo di sottrarre la persona del monarca alla lotta dei partiti e di assicurare anche sotto un principe inetto il regolare andamento della cosa pubblica, all'opposto nella Francia bonapartistica la persona del monarca portava fondamentalmente la responsabilit
Saputosi a Montevideo la notizia dell'assunzione al trono pontificale di Pio IX e delle sue idee riformatrici, nonchè delle apparenti sue intenzioni di promuovere guerra contro l'Austria, a Garibaldi ed ai suoi legionari sembrò giunta l'ora di combattere per la redenzione della loro terra natale, e senza indugio, in nome suo e dei suoi compagni d'arme, scrisse al Nunzio papale a Montevideo, offrendo i suoi servigi nella guerra contro lo straniero.
Un proclama del comandante generale De Failly, che era stato preceduto in Roma dai generali Polhès e Dumont, fu affisso il 30 per le strade di Roma; esso era così concepito: «Romani! L'Imperatore Napoleone manda per la seconda volta in Roma un corpo di spedizione, per difendere il Santo Padre e il trono pontificio dagli attacchi delle bande rivoluzionarie. Voi ci conoscete da lungo tempo; noi compiamo soltanto una missione morale e disinteressata. Vi aiuteremo a ristabilire la tranquillit
Entrano prima i due Valletti che vanno a postarsi ai Piedi del trono. Poi entra tra Ordulfo e Arialdo, che si tengono rispettosamente un po' indietro, Enrico IV. È presso alla cinquantina, pallidissimo, e gi
Agitando il suo corpo che si frangia di rabbia e i suoi capelli tentacolari, il Vento parla con voce tonante alle lontane tribune delle prime stelle e si sgola per insolentire la pigrizia paurosa. Il Vento scande scande scande ogni sillaba con violenti colpi di pugno sui tetti delle case come su un pulpito. Ad un tratto si slancia contro il sole e lo rovescia giù dal suo trono di nuvole.
Repubblicana perchè, praticamente, l'Italia non ha elementi di monarchia: non aristocrazia venerata e potente che possa piantarsi fra il trono e la nazione: non dinastia di principi italiani che comandi per lunghe glorie e importanti servizî resi allo sviluppo della nazione, gli affetti o le simpatie di tutti gli Stati che la compongono perchè la tradizione italiana è tutta repubblicana: repubblicane le grandi memorie: repubblicano il progresso della nazione e la monarchia s'introdusse quando cominciava la nostra rovina e la consumò: fu serva continuamente dello straniero, nemica al popolo, e all'unit
Ma tal grossolana mancanza di tattica o di coraggio negli alleati dell'altare e del trono è forse spiegabile nel fatto che essi convergevano gli intenti e gli sforzi verso la nostra sinistra per scassinarla e tagliarci la strada e la ritirata di Monterotondo, fidando anche negli aiuti che loro avrebbero dovuto pervenire dalla via Salaria per percuoterci alle terga.
Per fortuna, il prescelto, l'ultimo, il regnante, era lui. Ma frattanto egli si sentiva crollare il trono sotto i piedi. Non era gi
Sul muro di sinistra, una composizione simmetrica rappresenta un corteo di giovani sante, un'adorazione di magi e una riproduzione architettonica. La Vergine occupa il trono, ed è una figura dolce e graziosa; ha la testa cinta dal velo delle religiose. Quanto ai re magi, la loro origine barbara si manifesta nei mantelli corti fatti di broccato, nei colori vistosi e nell'abito intero. Prive di ogni personalit
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