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Aggiornato: 14 giugno 2025


FILIGENIO. Vien qua, rispondimi a quanto ti domando. FORCA. Eccomi. FILIGENIO. Non hai tu tinto la faccia di carboni a mio figlio e vendutolo al ruffiano? poi tinta la faccia di carboni alla puttana, e l'hai fatta comprar da me, facendomi pregar da Alessandro?

Momento supremo! Stanchi di rincorrersi tra i rami, gli uccellini posavano sotto la frappa, sotto la bella frappa tinta di un verde carico, vaporante all'aria tiepida del mezzodì gli acri profumi dei succhi vigorosi. Dormiva la brezza sotto la vampa del sole; e ad ogni palpito lieve del suo buon sonno, si muovevano lenti i chiari smeraldi onde i raggi solari frastagliavano capricciosamente i vani strati diseguali del cupo fogliame. In quell'alta pace delle cose, sola continuava ad agitarsi la cascata d'Aiga, rapida, fremebonda, impetuosa nella sua curva rutilante, cantando con assiduo metro all'abisso la sua canzone d'amore. E mentre essa volava piombando con desiderio infinito nel seno dell'amato, Rizio stringeva fra le sue braccia la bella creatura adorata, guardandola negli occhi, divorandola coi baci, e poi guardandola ancora, insaziato, insaziabile. Strana bellezza di quegli occhi! Per entro all'umor cristallino dal colore dell'indaco stemperato, nuotavano pagliole d'oro, simili alle vene ed ai punti del prezioso metallo ond'è sparsa la massa turchina del lapislazzoli. Ma in questa gemma è l'oro imprigionato ed immobile: in quegli occhi divini, come in gemme viventi, indaco ed oro palpitavano balenando; ed ogni palpito era una voce del cuore, ogni baleno un pensiero dell'anima, che si sprigionava di l

Tutto ciò aveva una tinta d'amore che mi agitava e mi faceva prevedere la fine di quell'assurda commedia di platonismo e d'amicizia, dietro la quale tenevamo malamente inceppati i nostri veri sentimenti, le nostre vere aspirazioni, la nostra doppia libert

Bravo! gridarono le signore. Ci faccia il discorso. Don Pietro! Fiordispina, presso alla quale si era seduto il vecchio ministro dell'altare, gli versò il vino nel bicchiere. Don Pietro alzò il calice, osservò attraverso il cristallo la bella tinta di topazio del suo vino, lo fiutò da conoscitore provetto; poi, levatosi in piedi, parlò in questa forma: Vin santo!

E s’accese ne l’alma il sognatore, E ti serrò nel laccio d’un amore Geloso e vïolento: Tu lietamente lo seguisti sposa, Come la nube va tinta di rosa Ove la porta il vento. E poi ti nacque un bimbo.

Avevano illanguidita la loro tinta nell'ombra delle camerate; sotto abiti senza linea avevano contraffatta la loro freschezza; ma dovevano da quel periodo severo e umile sbucar nella vita, svelare le loro facolt

La Caprazoppa, co' suoi massi enormi, sporgenti da ripide falde scarsamente vestite di umili cespugli ed erbe di facile contentatura, riceve ed ammorbidisce nella sua tinta rossigna, qua e l

quasi cieco, scriveva al padre e ancora non tocca i 60 anni! È così povero da non aver lume nella scala, nell'anticamera; e manca di scranna ove sedere. Ha una tabacchiera di carta tinta che venti anni sono costò cinque soldi, ora è sgualcita e scartocciata come un residuo di legno fracido.

Quella notte dormii agitato. L'immagine del vecchio, le sue parole dolci, quella tinta di dolore e di rassegnazione che ne facevano un vero filosofo, mi ritornavano alla mente coi vivi colori della realt

Un poeta più sereno, di tinta romantica, è Ignazio Ciampi. Gli riesce felicemente la canzone melodica e facile, come la sua Fata Morgana. Ciampi ha una fantasia fervida, una lingua gradevole, imagini leggiadre e piacevoli. Un'edizione accresciuta delle sue poesie conterr

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