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Aggiornato: 8 giugno 2025


<<Ed ella i passi vostri in bene avanzi>>, ricomincio` il cortese portinaio: <<Venite dunque a' nostri gradi innanzi>>. La` ne venimmo; e lo scaglion primaio bianco marmo era si` pulito e terso, ch'io mi specchiai in esso qual io paio. Era il secondo tinto piu` che perso, d'una petrina ruvida e arsiccia, crepata per lo lungo e per traverso.

98 e ben di questo e d'ogni male indegna, chi è quel crudel che con voler perverso d'importuno livor stringendo segna di queste belle man l'avorio terso? Forza è ch'a quel parlare ella divegna quale è di grana un bianco avorio asperso, di vedendo quelle parti ignude, ch'ancor che belle sian, vergogna chiude.

Alfredo a mani giunte aspettava una parola confortante; ei l'implorava, ma la giovane, dopo di essersi terso con la mano l'affannoso sudore della fronte, Ah, dovere di madre! , dovere di madre! io lo conosco, ma, prima che nascere schiava, la mia creatura morir

Ed egli poteva rallegrarsi di essere la prima immagine che si fosse specchiata in quel terso cristallo. E si ricordava ancora in buon punto che la dolce confessione gli era stata fatta assai prima, sebbene con altre parole, a proposito di un albo dalle pagine bianche, su cui egli sarebbe stato il primo a scrivere.... e l'ultimo. Primo ed ultimo! Unico, dunque? Divina cosa!

<<Ed ella i passi vostri in bene avanzi>>, ricomincio` il cortese portinaio: <<Venite dunque a' nostri gradi innanzi>>. La` ne venimmo; e lo scaglion primaio bianco marmo era si` pulito e terso, ch'io mi specchiai in esso qual io paio. Era il secondo tinto piu` che perso, d'una petrina ruvida e arsiccia, crepata per lo lungo e per traverso.

C'è per l'occhio un riposo, un piano liscio, levigato tra due catene di monti tutti in pace, c'è per l'anima un cielo terso e limpidissimo. In un attimo si ama tutto e tutto ci parla: la spiaggia ciottolosa, curva, l'arena bagnata, la frangia d'argento dell'onda, il suolo fatto dagli uomini e le case e le ville, e le frane spaccate dal caso.

Quel che nel verso mio languido pianto Suona o singhiozza nella notte oscura Esce limpido canto Presso il mattin dalla tua bocca pura. Quel che alle carte io chiedo dei poeti E faticosamente intesso al verso, Al ciel, ai campi lieti, Al mar tu strappi armonioso e terso. Tu colle mani verginelle infiori, O della vita interprete sincera, I giovinetti amori: Io sol conforto la vecchiezza a sera.

Quel treno lungo, sottile, snello, fatto d’acciaio terso e di legno levigato, che trascinerebbe nel cuore delle montagne ciclopiche una fantasmagorìa di specchi e d’elettricit

Non io, perchè più terso S'apra il ciel su' tuoi campi e il Sol sorrida, D'egregie lodi accenderò il mio verso. Fra gl'iperborei geli Avvien talor che rigorosa e fida Splenda virtù, quando per liete rive, Ch'

11 Di persona era tanto ben formata, quanto me' finger san pittori industri; con bionda chioma lunga ed annodata: oro non è che più risplenda e lustri. Spargeasi per la guancia delicata misto color di rose e di ligustri; di terso avorio era la fronte lieta, che lo spazio finia con giusta meta.

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