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Aggiornato: 25 maggio 2025
Glie lo voglio fare intero, all'imperatrice: che te ne pare? Non è elegante, ma per bambine è assai conveniente. Ora i vestiti si montano sulle sottane di mussola o di cambrì. Glie lo fai liscio il vestitino? No: gli faremo due gale da piedi, alcune straliciature e una gran fascia annodata sopra un fianco.
L'altro era molto più giovane, tra i venti ed i trent'anni, vestito, con affettata noncuranza, a nero, con una gigantesca cravatta nera, annodata al collo; il suo volto era sbarbato, magro, dalle guancie infossate, dagli zigomi sporgenti, e con certe chiazze rosse, che si accentuavano quando egli s'infervorava nel discorso.
Mentre la sposa, come una cingallegra, chiacchierava tra sè: Ecco che ci penso! Le vestirei un abitino americano scollato, in bazin bianco, a davanti principessa, rigato a pieghettine.... sì o no?... poi una larga cintura in surah ciliegia, annodata di dietro a lembi sciolti.... Oh il cappellino? Capellino a tese rivoltate.... Sei qui, cara, carissima bimba?
Fui legato ad una corda annodata alla punta di un albero, il quale inclinandosi sull'abisso, ne guardava il mezzo colla cima. Prima che la corda abbandonata a sè, mi sospendesse perpendicolarmente sulla voragine, io diressi ancora alcune parole ai Denti bianchi: Domando, io dissi, che la salma reale sia trasportata in Europa, per ricevere sepoltura nelle tombe de' miei padri.
11 Di persona era tanto ben formata, quanto me' finger san pittori industri; con bionda chioma lunga ed annodata: oro non è che più risplenda e lustri. Spargeasi per la guancia delicata misto color di rose e di ligustri; di terso avorio era la fronte lieta, che lo spazio finia con giusta meta.
L'Alemanno, pallido, col braccio sorretto da una fascia annodata sul collo, severo e quasi bello, sebbene paresse intimorito, con voce impressa di gentilezza e d'affetto, le disse: «Ed io?.... Io le fo paura?
Giá è persa la medicina che sola mi poteva recar salute; molte vane speranze m'han lusingato fin qui; or pongo fine allo sperare, non ingannare piú me stesso. PANURGO. Vòlgeti a me. ESSANDRO. Ho annodata la fune e or me l'adatto al collo. PANURGO. Chi t'ave imparato, il boia? ESSANDRO. La disperazione! Vuoi tu alcuna cosa dall'altro mondo?
Tra il volto curvo e il grembo piegato, la sua voce ha una risonanza singolare, quasi argentina, simile a una nota d’infanzia; poi subito si rincupisce. Non mi potevo muovere quando mi sono svegliata. Ero tutta annodata. Perché? E chi piangeva? Vacilla e si tocca le tempie con le dita smarritamente. Ma se non fosse che la febbre? No, non ho più febbre. Non ne devo avere.
Parola Del Giorno
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