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Aggiornato: 21 giugno 2025


La Principessa balzò in piedi esterrefatta; il libro ruzzolò per le terre; ed ella aprì la bocca per gridare accorruomo: ma lo spavento e la meraviglia le avevan tolta la voce. E quella donna vaghissima le mosse incontro, sorridendo amorevolmente; ed aprendole le braccia, disse: «Non gridare! non temer nulla! Chi credi tu, ch'io mi sia? Ho faccia di cattiva, io?

e per nulla offension che mi sia fatta, non temer tu, ch'i' ho le cose conte, perch'altra volta fui a tal baratta>>. Poscia passo` di la` dal co del ponte; e com'el giunse in su la ripa sesta, mestier li fu d'aver sicura fronte. Con quel furore e con quella tempesta ch'escono i cani a dosso al poverello che di subito chiede ove s'arresta,

Ancora spersa non è l'ammutinata plebe: ma pur, poniam che il sia: non riede il giorno ch'ella temer vie piú si fa? Poppea, trema per te; che il tuo Nerone è tale da immolar tutto, per salvar se stesso. Esca è forse ad amore ostacol lieve; ma invincibile ostacolo, ben presto lo spegne in cor che non sublime sia. E guai, se a tale eletta lo sforza Roma.

79 Non ha avuto Agramante ancora spia, ch'Astolfo mandi una armata grossa; creduto anco a chi 'l dicesse, avria, che cento navi un ramuscel far possa: e vien senza temer ch'intorno sia che contra lui s'ardisca di far mossa; pone guardie veletta in gabbia, che di ciò che si scuopre avisar abbia.

E afferrava i remi, per adattarli sugli scalmi. Aspettino almeno che venga un uomo con loro; disse il signor Francesco. Aminta, entra anche tu nel burchiello. Crede al vortice, Lei? chiese Don Pietro al vecchio Guerri. No, davvero; ma sono due giovani, e un po' d'esperienza.... Li lasci andare, sor Francesco. È un viaggio che tocca ai giovani. Non temer nulla, del resto; disse Aminta a suo padre.

Or, mentre sola io piango, che fa Nerone? In rei bagordi egli apre la notte giá. Securo stassi ei dunque? tosto? appieno?... E in securtá pur viva! Ma, a temer pronto, e a distemer del pari, nulla ei piú crede ad un lontan periglio: di un tanto error, deh, non glien torni il danno!

Al quale Beatrice dice cosí: «Da poi che vuoi saper cotanto addentro», cioè profonda ed occulta cosa, «Dirotti brevemente mi rispose Perch'i' non temo di venir qua entro», in questo carcere cieco. «Temer si dee sol di quelle cose, C'hanno potenza di fare altrui male». come Aristotile nel terzo dell'Etica vuole, il non temer le cose che posson nuocere, come sono i tuoni, gl'incendi e' diluvi dell'acque, le ruvine degli edifici e simili a queste, è atto di bestiale e di temerario uomo; e cosí temere quelle che nuocere non possono, come sarebbe che l'uomo temesse una lepre o il volato d'una quaglia o le corna d'una lumaca, è atto di vilissimo uomo, timido e rimesso.

22 Tra le purpuree rose e i bianchi gigli, che tiepida aura freschi ognora serba, sicuri si vedean lepri e conigli, e cervi con la fronte alta e superba, senza temer ch'alcun gli uccida o pigli, pascano o stiansi rominando l'erba; saltano i daini e i capri isnelli e destri, che sono in copia in quei luoghi campestri.

ERASTO. Dimmi liberamente come passò la cosa tra voi e costui la passata notte, e non temer di nulla.

Chi me piú teme ed obbedisce, sappi, ch'ei m'ama piú. POPPEA ... Troppo mi rende ardita il temer troppo. Oh qual puoi farmi immenso danno! il tuo amor tu mi puoi torre... Ah! pria mia vita prendi: assai minor fia il danno. NER. Poppea, deh! cessa: nel mio amor ti affida. Mai non temer della mia fede: al mio voler bensí temi d'opporti. Abborro, io piú che tu, colei che rival nomi.

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