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Aggiornato: 17 giugno 2025


Sul mare sonnolento si adagiava una striscia di sole, vaporosa e calma; lungo il Paseo de la Concha ferveva un corso animatissimo. E noi tornammo indietro, allegri, senza la più piccola ombra di disagio, per comperare dal primo tabaccaio che incontrammo quelle grosse ed aspre Elegantes emboquilladas, delle quali entrambi eravamo sprovvisti.

Più innanzi, nel centro del paese, si aprivano le poche botteghe; il fornaio, il pizzicagnolo, il mercante, il tabaccaio, il calzolaio, il barbiere. Ecco la farmacia disse Alberto. Marta guardò. Non c'era nessuno sulla soglia; una cortina verde, strofinata e attorcigliata come una fune, lasciava scorgere nell'interno un pezzo di scansia coi barattoli di terraglia bianca e azzurra.

Graziosa! prese a dire madama Guglielmi mordendosi le labbra con un certo dispetto: dopo le accuse gradirò conoscere cosa disse il mio difensor tabaccaio. Disse essere impossibile che una nobile signora del vostro carattere, dei vostri sentimenti aristocratici, tollerasse anche il puzzo della demagogia in casa propria.

Hai bevuto l'acquavite?... ... ... Sono entrato dal tabaccaio... me l'hanno offerta... Dovresti almeno accontentarti del vino della mia cantina che bevi, di nascosto, oltre quello che ti do... Oh!... signor curato, creda... Ricordati che stai confessandoti... non commettere sacrilegio almeno.

Ah! di quei perni di galantuomo se ne trovan pochi al mondo, aveva esclamato il tabaccaio, quando se ne fu andato; e gli altri della bottega risposero io coro: È proprio vero; colui è un Giobbe novello, è un gran santo.

Il povero Antonio, smesso ogni orgoglio, andò a dimandar lavoro a questo ed a quello. Le ripulse non lo stancavano, ebbe il coraggio di affrontare i più superbi rifiuti, e dalla sua perseveranza ottenne qualche buon risultato. Il tabaccaio gli diede poco, il banco del Lotto anche meno, ed il mercante di vino un bel nulla.

In S. Paolo, Seneci entrò dal tabaccaio a bere una bibita. Era stato in tipografia e nel locale di distribuzione tutto il giorno, e aveva sete. I funzionari non lo aspettarono neanche. Ci raggiunse correndo. Questo fatto ci lasciò credere che non eravamo in arresto. Che si tratti solo di dirci che la stampa subir

Quando c'era molta gente e il tabaccaio era in gran faccende, l'Errera entrava in bottega, guardava sul banco, nelle vetrine, dentro le scatole magari e crollava la testa, ripetendo malinconicamente: Non ce n'ha! E il Paglia stando sull'uscio: Ce n'ha? No: non ce n'ha.

E...., guardate la combinazione, senza un certo discorso sentito bisbigliare nella bottega del tabaccaio che sta sui quattro canti, io forse non sarei venuto così presto ad incomodarvi: non vi terrò in pena nel dirvi tutto; prima peraltro fa duopo che mi diciate se è vera una cosa. E quale?

Pel signor Basilio non ci erano conversazioni, non c'erano teatri spettacoli; e tutto il tempo che si permetteva di sollazzo era quello impiegato dal Credo all'Angelus nella bottega del tabaccaio vicino e dall'Angelus al De profundis alla Coroncina e pia meditazione alla Cappellina dei catecumeni, della cui compagnia era stato più volte governatore. Come ognun pensa, il signor Basilio non avea per certo avuto in capo la minima idea per le donne. Oibò! Eppure, è venuto il tempo di dirlo ai lettori, ed essi faranno, udendolo, un tanto di Oh! eppure il signor Basilio era molto addentro nelle buone grazie della signora Guglielmi, e, vedete bene, faceva i fatti suoi molto riservatamente, perchè in realt

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