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Aggiornato: 16 maggio 2025
La pregò di voler accettare un piccolissimo dono: meglio, un ricordo di lui. E le mostrava una testa di giovane greca: una testa ch'egli avea disegnato, colorito, studiando Diana, da lui conosciuta in casa del marchese di Trapani. Era provvidenza, o era un'insidia infernale che, proprio in quel punto supremo, fossero poste sotto gli occhi della principessa le sembianze di Diana, di sua figlia?
Luigi andò spesso da quel giorno a trovare la famiglia Dossena, qualche volta solo, qualche volta con la zia Amelia, sempre cauto, un po' timido, studiando di non tradirsi mai, per poter leggere nell'anima di Nicla e saper che cosa ella pensasse di lui.
E scrisse una lettera al maestro Zecchini che cominciava con le seguenti parole: «Faccio adesione piena ed intiera alla vostra prediletta teoria; sì, l’uomo è un asino! e me ne sono accorto in questi giorni, studiando la verit
Risoluto il mezzo delle mine, studiando nella carta topografica di Roma, si designavano i luoghi ove poterle, con gli ostacoli minori possibili, collocare, ed ove stazionassero soltanto gli esteri, osservando per altro che i circonvicini non ne risentissero danno.
Pensai anche una scusa per giustificare quella visita mattutina; e so d'averla trovata; ma non me ne valsi, e la dimenticai completamente. Fulvia stava studiando, e faceva sul pianoforte una scala cromatica. La porto profondamente scolpita nella memoria, e mi è impossibile di ripensare a quel giorno senza che quella scala cromatica mi risuoni all'orecchio. Bussai alla porta, ed il suono cessò.
Ho imparato la prima edizione, io. Ed io la seconda. Ah, quest'è curiosa! È magnifica! È stupenda, è sbalorditoia: non ho mai sentito nulla di simile in vita mia! urlò Aristide. Insomma soggiunse Marchetti da due mesi e mezzo sto studiando quella donna per farle un ritratto....
Invece ho fatto bene a dir addio all'idea matta che m'ha rotto il sonno per tanto tempo: sì, sì, ho fatto il mio dovere. Studiando anni e anni, avrei forse finito a valere niente di più d'un imbianchino: che bene vi avrei portato allora? la miseria. Metti da parte questi pensieri, Damiano: dicevagli Celso.
Paolo Renaldi, di cui Luigi Gualdo ha scritto la trista decadenza, è un ambizioso. Passa le notti studiando, oltre le materie proprie della sua professione di avvocato, tutte le questioni di filosofia, di storia, di filosofia della storia, di scienze politiche e sociali: "Nella solitudine, nel silenzio, mille speranze gli facevano battere il cuore: si metteva talora alla finestra e gli pareva, nel vento fresco della sera che gli lambiva i capelli, sentir passare come un soffio di gloria. Guardava il cielo stellato e la strada fangosa, e da quella altezza (di un quarto piano) per adesso una ironia gli sembrava scorgere una promessa di dominio; gli pareva, con la fervida e studiosa mente, sovrastare sulla citt
E cosí come in varie etadi varie scienze furono da lui conosciute studiando, cosí in vari studi sotto vari dottori le comprese.
Il Presidente aveva pensato alla riscossa; e avviluppatosi dentro un ampio mantello, col feltro sopra le ciglia, studiando il passo, con moti obliqui, nel punto stesso in cui l'orologio della cattedrale suonava un'ora batteva un picchio alla casa del signor Waltom.
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