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Aggiornato: 9 giugno 2025
Perciocché, quando i re son di due nazioni, le mutazioni di dinastie si fanno secondo le mutazioni della nazione dov'elle sono nazionali, e non di quella dove elle sono straniere; ondeché queste mutazioni di dinastie, patite e non fatte da noi, non sono se non segno nuovo di solita sofferenza e non di mutazioni nazionali nostre.
Perchè nol fate? Perchè ci trascinate d'illusione in illusione, finchè scenda sull'anime nostre la disperazione? volete che i potenti d'Europa scendano a scannarsi per noi? volete che l'emancipazione d'Italia si compia con forze straniere? No; venite apertamente, francamente con noi. Aggiungete la vostra mente alle nostre braccia.
Il signor Basilio aveva avuto sentore, io vi diceva, di un certo movimento di truppe straniere, aveva stretto intorno a sè i più fedeli, aveva divisato sè resistesse colla forza a qualunque armata minaccia; e, fatte sul serio cose ridicole, si apprestò a qualunque evento a vigorosa difesa. Gi
Voi parlate del Ruskin come d'un liquore, osservò la contessa Lombardi sorridendo. È vero; ma io preferisco il cognac, rispose Paolino. Il fatto è che le straniere sono innamorate. E di chi? domandò Fausta. Di me, contessa! affermò Paolino trionfante. Gli uomini risero. Ma sai tu chi è il Ruskin? domandò il conte Priùli. No; non l'ho mai letto.... È naturale, disse il Priùli.
Nel porto si vedevano cinque piroghe, grosse come fuste spagnuole, di quindici banchi ciascuna. Sicuramente erano villaggi in vicinanza; ma i naturali, alla vista delle navi straniere, erano tosto fuggiti alla macchia.
Quello era un linguaggio tra i due, che non aveva mestieri d’interpetre. E se nella vita si potesse parlare sempre quello, confessiamo sinceramente che nessuno di noi vorrebbe imparar lingue straniere, nè perdere il tempo su quel congegno legnoso, tormentoso e sciocco, che è la grammatica. Che cosa diedero quel giorno da mangiare a Damiano?
E non sará guari se non nell'ultima delle etá nostre, in quella che chiameremo delle preponderanze straniere, che noi troveremo dolori senza compensi, patria storia senza patrio ufficio, senza consolazione, senza gloria.
Una turba di pirati, schiuma delle guerre straniere e civili intorno e sul Mediterraneo, lo infestavano intiero, dalla Sicilia e dall'Isauria principalmente. Furono vinti prima da Servilio che ne fu detto «isaurico», e vinsero Marc'Antonio. Ma Pompeo, ottenuto tal comando, li vinse ultimamente, li distrusse e tranquillò il mare in quaranta giorni.
Poi gridavano e persuadevano che fuori di questa nostra avventurata penisola la sapienza era poca, e poco il buon gusto a paragone del tanto che regnava tra noi, e che inutil cosa era il por mente alle lettere straniere. E gl'italiani, poco meno che tutti, stavano contenti al detto de' pedanti, dal quale era magistralmente lusingata l'inerzia.
È vero che queste donne non erano ebree, almeno la maggioranza, giacchè la scrittura le qualifica per straniere. Il soggiorno degli Ebrei in Egitto, dove i costumi erano depravatissimi, pervertì considerevolmente i loro. Mosè, questo savio legislatore, lasciò agli Israeliti per prudenza la libert
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