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Aggiornato: 18 giugno 2025
Sì, anche il pudore ci soffriva in tutta quella calma, anche il pudore sentiva il bisogno di coprirsi, di nascondersi in mezzo alle fiamme della passione: e però, credendo di poter ingannare sè stessa e sperando di poter riuscire a convincersi che si era abbandonata perchè vi era stata trascinata, vinta dall'amore, dall'amore il più forte, il più ardente, si alzò di colpo col desiderio e la risoluzione di commettere una grande imprudenza e scrisse una lettera al suo amante.
Così Booz parlava, ne la misteriosa notte, e a Dio volgea l'occhio inerte; però che l'alto cedro non sente a 'l suo piede una rosa e non sentiva Booz una donna a 'l suo piè. Mentre Booz dormiva, Ruth, una moabita, s'era distesa ai piedi de 'l vecchio, nuda il seno, sperando un qualche ignoto raggio o ignoto baleno se venìa co 'l risveglio la luce de la vita.
Marta lo osservava attentamente, mentre un tremito l'agitava tutta, sperando che egli almeno si accorgesse della di lei inquietudine e glie ne chiedesse il motivo. Si era gi
"In quanto all'Accurzio, l'Elia Corvino scoprì poi quel che aveva fatto quel tristo, sperando non so quali emolumenti dalla Francia, e sapendo come il Bentivoglio fosse amicissimo del governatore e de' più distinti baroni, a gratificarselo, gli manifestò i segreti sul quale tanto solennemente aveva giurato il silenzio e gli diede i mezzi a venire sulle traccie della Ginevra... Non so se i miei destini lo faranno comparire quell'infame un'altra volta innanzi a me... Ma se mai ci venisse... puoi esser certo più che di qualunque altra cosa del mondo, che non lo potr
Emilia ricevè, quasi nel medesimo tempo, una lettera molto più interessante, e che per qualche tempo calmò l'amarezza del suo cuore. Valancourt, sperando ch'ella fosse ancora a Venezia, aveva arrischiato una lettera per la posta; le parlava del suo amore, delle sue inquietudini e della sua costanza.
In sèguito, a settembre, aveva fatto una gita a Napoli, a rivedere m'aveva detto alcuni amici della prima giovinezza. Io l'avevo accompagnato a Genova; ero salito con lui sul vapore, e v'ero rimasto fino alla partenza, sperando sempre di potermi decidere a muovergli quell'unica domanda che mi premeva il cuore come un macigno. Ma all'ultimo momento m'era mancata la forza. Ero disceso nella lancia con un nodo nella gola, ed ero rimasto l
Si recò a Genova, sperando di trovarvi aiuto di denaro, di armi, e di armati; ma la sua fu una disillusione; non vi trovò nulla di quanto sperava! Però appunto in quei giorni, una deputazione di siciliani si presentava in Genova a Garibaldi, invitandolo a formare una spedizione di soccorso alla Sicilia.
La signora Nina non mi conosceva, ma io conoscevo benissimo la signora Nina; molte volte, dalla mia finestra posta sopra la sua, avevo studiato a memoria il colore dei suoi capelli sperando invano che ella mi desse occasione di apprendere il colore delle sue pupille; una volta l'avevo posta in fuga tossendo, e d'allora in poi non avevo mai più tossito alla finestra.
Così dicendo, proseguì fino in fondo al corridoio, dove era l'ingresso laterale alla chiesa. La chiesa, come sapete, era stata convertita in biblioteca. Tra la chiesa e il capitolo c'era la sagrestia. Il padre Prospero entrò dunque in biblioteca, sperando di trovare col
16 Zerbin questo prigion conobbe tosto che gli fu appresso, e così fe' lssabella: era Odorico il Biscaglin, che posto fu come lupo a guardia de l'agnella. L'avea a tutti gli amici suoi preposto Zerbino in confidargli la donzella, sperando che la fede che nel resto sempre avea avuta, avesse ancora in questo.
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