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Il cieco era venuto a termine della dolente istoria che il giorno se n'andava, e raggiando l'occidente per gli estremi crepuscoli, parea rivolgere l'ultimo addio ai solitari di Nebiolo. Tutti erario impietositi al mesto racconto, e qualche secreta lagrima spesso fu vista spuntare sul ciglio a Marcellina.

I buoi sono selvaggi e grandemente pericolosi; il solo pastore li può governare, stando a cavallo, con la sua lancia; più pericolosi ancora sono i bufali. Questi vivono a branchi e vagano solitari e liberi come i cinghiali; frequentano volentieri gli stagni e le paludi e nuotano con grande agilit

Ella guardava nell'avvenire; vedeva la lunga fuga dei giorni a venire, oscuri e solitari. Nino, con gli occhi velati di pianto, contemplava quella figura curva davanti a lui; e i suoi pensieri volsero indietro e risalirono il corso degli anni. Si chinò e le prese la mano. Cuginetta mia! diss'egli. Ella gli sorrise di un sorriso triste. Poi gli domandò. A che cosa pensi? Vi fu una pausa.

«De profundis clamavi....» .... Pace a l’anima tua, pace, o vegliardo, Che Dio portasti nel clemente sguardo E nei detti soavi Che ai solitari, ai mesti, Ai deboli, ai fanciulli eri sostegno Che, molto amando, lo spregiato regno De gli umili scegliesti!... «De profundis...» Le cime L’ultimo sole illuminò di rosa. Palpitò nel silenzio d’ogni cosa Una piet

Un vero eremita dovrebbe essere quasi un selvaggio, una persona che vive soltanto colla natura e mangia solo i frutti della terra; ora è cambiato anche questo, ci sono degli uomini che vivono solitari, ma a patto di scendere ogni tanto al villaggio quando sono stanchi della solitudine, e forse stanno soli perchè sono d'un carattere così bisbetico che non vanno d'accordo col loro simili, disse Damiati; ma ecco l'eremita.

*Mali derivanti dai piaceri solitari.* I piaceri solitari sono fra i vizi i più degradanti e i più dannosi, perchè non solo sono funesti al fisico, ma anche al morale, e le facolt

Ma le fanciulle borghesi rimangono pensose; la notte forse non dormono o, peggio forse sognano; l'indomani hanno il disgusto della loro vita prosaica e senza dramma e negli angoli solitarî, a mezza voce, nella penombra, raccontano alle loro amiche la storia di Margherita.

La generazione, colla quale aveva sofferto combattendo, oramai dispersa nelle tombe, non era più rappresentata nella vita che da pochi sbandati, solitari nella politica del momento, costretti ad occuparsi di quesiti amministrativi o contristati dagl'insulti della nuova generazione sopraggiunta come un'orda di saccomanni sui campi di battaglia.

Stefano la rassicurò con solenni promesse, e così non tardarono a prendere la dolce abitudine di vedersi spesso, di passeggiare insieme in luoghi solitari, nella più cordiale intimit

Le follie della luna di miele non possono continuare sempre. Per tutto quel giorno Marta ebbe in mente le follie della luna di miele. A pranzo, improvvisamente, come faceva per solito le sue domande, frutto di lunghi pensieri solitari, chiese ad Alberto: Tu non hai mai fatto follie per nessuna donna?