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Aggiornato: 5 giugno 2025


ESSANDRO. Or saprai il tutto.... Stando in questi dubbi, Amor che non lascia mai perir i suoi seguaci, mi scoverse un modo come avessi potuto sicuramente tentar l'animo e il suo onesto proponimento. Un giorno mi mandò per un suo servigio, tardai molto, mi domandò la cagione.

quando colui che sempre innanzi atteso andava, comincio`: <<Drizza la testa; non e` piu` tempo di gir si` sospeso. Vedi cola` un angel che s'appresta per venir verso noi; vedi che torna dal servigio del di` l'ancella sesta. Di reverenza il viso e li atti addorna, si` che i diletti lo 'nviarci in suso; pensa che questo di` mai non raggiorna!>>.

Ma una volta tra l'altre fu battuto da una mano che, s'udì al suono, non aveva tanti rispetti. Era l'indomani di quel giorno, in cui Giuliano e Mattia, incontratisi nel campo dei Francesi, il sagrestano aveva pigliato l'incarico di venire a D... piantando il negozio e ogni cosa, per far servigio al giovane fuggitivo.

Tu vuo' saper se con altro servigio, per manco voto, si puo` render tanto che l'anima sicuri di letigio>>. Si` comincio` Beatrice questo canto; e si` com'uom che suo parlar non spezza, continuo` cosi` 'l processo santo: <<Lo maggior don che Dio per sua larghezza fesse creando, e a la sua bontate piu` conformato, e quel ch'e' piu` apprezza,

42 Oltr'a queste e molt'altre ingiuriose parole che gli usò la donna altiera, ancor che mai Ruggier non le rispose, che di vil tenzon poco onor spera; con le sorelle tosto ella si pose sul legno in mar, che al lor servigio v'era: ed affrettando i remi, lo seguiva, vedendol tuttavia dietro alla riva.

DON IGNAZIO. Eufranone carissimo, Dio vi dia ogni bene! EUFRANONE. Questa speranza ho in lui. DON IGNAZIO. Come state? EUFRANONE. Non posso star bene essendo cosí povero come sono. DON IGNAZIO. Servitivi della mia robba, ché è il maggior servigio che far mi possiate. Copritevi. EUFRANONE. È mio debito star cosí. DON IGNAZIO. Usate meco troppe cerimonie. EUFRANONE. Perché mi sète signore.

Io del tuo lume e tu del mio t'imbianchi; dal nodo che tien l'alto suggello unqua, Padre, mi svello. voi verrete in suo servigio stanchi, stellati cieli e tu, nostro scabello, ritonda terra; ma ello s'indura contra noi l'ungiuta ciampa, e giá si finge e stampa di ferro e pietra statue, quell'onore lor dando che a Dio vien, del tutto autore.

ALESSANDRO. Andrò or ora a servirvi; ho da scambiar questi e altri a vostro servigio; a dio. PIRINO. A dio. O Filigenio, Iddio vi conceda ogni vostro desiderio. FILIGENIO. Non è altro il mio desiderio che servir voi, caro ALESSANDRO. ALESSANDRO. Or veniva insino a casa vostra, per pregarvi d'un segnalato favore.

Il gran Federigo, aggravando le tasse, disusato avea i servigi almeno; ineguali maniere di contribuzione, ai sudditi molestissime, disdicevoli al governo, e male accordantisi con quel ordinato dispotismo, ch'avea egli in mente. Or la nuova avarizia assottigliata in ogni parte, i servigi richiese, senza tor le gravezze poste in luogo di quelli. Onde non solo volle il militare servigio, e l'armamento delle navi, non mai discontinuati per l'addietro, ma solo talvolta ricattati con la contribuzione ch'adoa appellavasi o adoamento; ma cento altri ne ricercò de' più riposti e strani. Scrivonsi a servir sulle regie navi marinai e non marinai: chi s'asconde o fugge, è perseguitato senza mercede: i genitori, i fratelli, le sorelle imprigionansi, affinchè il contumace per amor loro si dia volontariamente nelle rabide mani de' commissari . Intanto costretti i comuni a mandar il danaro delle collette in ogni luogo ove al re piaccia : costretti i cittadini a portarlo tra i rischi e i disagi, fabbricati dal mal governo medesimo. Se attende uom quetamente a sua industria, il mandan corriero con lettere e spacci, o a custodir prigioni; e sol per danaro trar si può di briga . Alle vetture, alle barche dan piglio gli officiali, i famigliari del re, de' magistrati, dell'azienda pubblica, de' castellani, dei feudatari: e servigio gridan del re, servigio del barone; traggon giù i padroni; sforzanli a remigare o a far da guida; e dan percosse in mercede, e a lor agio s'accomodan essi . Così senza prezzo la vivanda tolgono in mercato, ch'è mestieri, dicono, al fisco; i vini suggellan così, toccando al re, a' suoi tutti la scelta, agli abbietti proprietari il rifiuto: ma per danaro si mitigan poi . In mille così vilissimi aggravî, per le piazze, per le osterie, nel lezzo delle taverne la cupidigia degli infimi famigliari si spazia, rivaleggiando con quella dei potenti. Grandi ed infimi, che in tante bisogne della uggiosa signoria svolazzavan per Sicilia tutta a stormi, s'intrudeano nelle case de' cittadini, abusando quel gi

Come? voi avete potuto pensare un solo istante che dandomi a voi come il salario di un servigio reso, che uscendo dalle vostre braccia affranta, vituperata, degradata, annientata, io vivrei, io avrei potuto vivere un sol giorno, un'ora sola? Eh! disingannatevi, signore. Il vostro ultimo bacio porterebbe via seco l'ultimo soffio della mia vita.

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