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Aggiornato: 11 settembre 2025
Il gesuita stava in piedi in alto rispettoso vicino alla porta. Il primo a rompere il silenzio fu il cardinale. Ed ora, disse, non resta a far altro che a dare esecuzione alla sentenza. E nel più breve tempo possibile, aggiunse a modo di coda il gesuita. Il Generale tacque alquanto, poi disse: No!
E mentre ai balli sciupano Le fibre e il lusso infame, Geme dai folti strascichi Del popolo la fame. Sovente udiam ripetersi Dai funebri oratori Che i buoni, i giusti muoiono E restano i peggiori; Di tal sentenza, o Gellio, Quanto tu dei gioire! Morbo crudel ti logora, Ma tu non puoi morire. Nel paësel, gli artefici Del ferro e della seta Me per le vie salutano Col titol di poeta;
Emilio stette un poco a pensarci, e poi disse: È giusto... Sia pure... Ma le domando il favore di parlare io con Matilde e di udire io stesso dalla sua bocca la mia sentenza. Matilde acconsentì, anzi disse che le piaceva meglio esprimere essa stessa, faccia a faccia, i suoi sentimenti al cugino Lograve.
«Noi non possiamo che approvare la sentenza dell'augusto nostro Sovrano.» On parlera de sa gloire Sous le chaume bien longtemps; L'humble toit, dans cinquante ans Ne connaitra plus d'autre histoire. B
per ch’io dissi: «Maestro, esti tormenti crescerann’ ei dopo la gran sentenza, o fier minori, o saran sì cocenti?». Ed elli a me: «Ritorna a tua scïenza, che vuol, quanto la cosa è più perfetta, più senta il bene, e così la doglienza. Tutto che questa gente maladetta in vera perfezion gi
In Italia non fu minore la impressione; e fu vivissima se si tiene conto dell'infrollimento, dello accasciamento degli italiani. Non si trovarono giornali, compresi gli ufficiosi, che poterono lodare o giustificare giudici e sentenza; e tutti manifestarono lo stupore, il rammarico la indignazione. Innumerevoli e vivaci furono le proteste e agitazioni; i condannati venne deciso, che verrebbero portati dapertutto nelle elezioni comunali e provinciali: De Felice e Petrina vennero gi
E quelli a me: <<Oh creature sciocche, quanta ignoranza e` quella che v'offende! Or vo' che tu mia sentenza ne 'mbocche. Colui lo cui saver tutto trascende, fece li cieli e die` lor chi conduce si` ch'ogne parte ad ogne parte splende, distribuendo igualmente la luce. Similemente a li splendor mondani ordino` general ministra e duce
È un assai brutto momento, quel della cena, in una festa da ballo. E sebbene molti non converranno in questa sentenza, a noi non mette conto mutarla, poichè ella piacer
La sentenza non è che la parafrasi pura e semplice del rapporto; i suoi considerandi non sono, che supposizioni e insinuazioni. In quanto a fatti concreti così si esprime: «Che mente direttiva della organizzazione dei Fasci e di siffatti propositi» precedentemente la sentenza aveva accennato ai fatti luttuosi accaduti in altre parti dell'isola e che non si erano verificati in Trapani per la pronta ed energica REPRESSIONE (?) delle autorit
Se tu riguardi ben questa sentenza, e rechiti a la mente chi son quelli che sù di fuor sostegnon penitenza, tu vedrai ben perché da questi felli sien dipartiti, e perché men crucciata la divina vendetta li martelli». «O sol che sani ogne vista turbata, tu mi contenti sì quando tu solvi, che, non men che saver, dubbiar m’aggrata.
Parola Del Giorno
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