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Aggiornato: 10 giugno 2025
La corte di assise della Senna nel 1842 condannò una giovane accusata di aver violato due ragazzi di 11 a 13 anni. Un tipo di lubricit
Un cortile immenso, tre volte più lungo che largo, in cui potrebbero esercitarsi comodamente cinque seimila soldati, e in cui s'entra e da cui si esce, per tre arcate da una banda, verso il centro di Parigi, per tre arcate dall'altra, verso la Senna; in mezzo al cortile, ma verso le estremit
Dicea, quando pe'l ciel rigido e scuro Un sinistro baglior sorge e risplende, E un piceo fumo, un odor crasso e impuro Gli occhi travaglia, ed il respiro offende. Ahi! qual cagion, qual destino empio e duro Di nuova rabbia i franchi petti accende? Tra le fiamme sepolta e la rovina De la Senna cadr
»Oh! la tua memoria mi seguiva in ogni parte, Granata! turbava i miei piaceri, la mia pace, la mia gloria, e mi opprimeva l'anima e il cuore! Sulle gelide rive della Senna e del Tamigi, io ricordava le amene sponde del Dauro e del Genil, e sospirava! e ben sovente, intonando una lieta canzone, il mio dolore s'inacerbiva, e il pianto mal represso soffocava la mia voce!
108 Sobrin gli era a man manca in ripa a Senna, con Pulian, con Dardinel d'Almonte, col re d'Oran, ch'esser gigante accenna, lungo sei braccia dai piedi alla fronte. Deh perché a muover men son io la penna, che quelle genti a muover l'arme pronte? che 'l re di Sarza, pien d'ira e di sdegno, grida e bestemmia e non può star più a segno.
Gualtieri è corbacchion di campanile: risponde che l'accetta con piacere; ma che rinunzi prima, s'è civile, il suo pubblico incarco all'imperiere, e poscia che sará di lá dal ponte, in sulla Senna, come un Rodomonte. Comincia Filinor pubblicamente a narrar per la piazza le faccende. Terigi è in sull'avviso, e colla gente narra la sua risposta e si difende.
Sott’ esso giovanetti trïunfaro Scipïone e Pompeo; e a quel colle sotto ’l qual tu nascesti parve amaro. Poi, presso al tempo che tutto ’l ciel volle redur lo mondo a suo modo sereno, Cesare per voler di Roma il tolle. E quel che fé da Varo infino a Reno, Isara vide ed Era e vide Senna e ogne valle onde Rodano è pieno.
E non avvenne per disordine di cibo. Tutt’altro. Ma per aver riscaldata, con la brace, la camera in cui si trovava, dalla quale imprudenza gli vennero capogiri, svenimenti e nausea. La digressione è assai graziosa, con la descrizione dell’inverno gallico e della Senna gelata e della vigorosa barbarie degli abitanti.
37 Tanto un giorno ed un altro se n'andaro, che di Parigi alle assediate porte a men di dieci miglia s'accostaro in ripa a Senna; ove per buona sorte Grifone ed Aquilante ritrovaro, i duo guerrier da l'armatura forte: Grifone il bianco ed Aquilante il nero, che partorì Gismonda d'Oliviero.
85 Quei ch'egli uccise e quei che i suoi fratelli, quei che i duo figli del signor di Vienna, quei che provaro empi nimici e felli i settecento a cui Rinaldo accenna, e quei che spense Sansonetto, e quelli che ne la fuga s'affogaro in Senna, chi potesse contar, conteria ancora ciò che sparge d'april Favonio e Flora.
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