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Aggiornato: 23 giugno 2025


Infatti egli diceva ultimamente al suo traduttore francese, conte Prozor: L'importante, la cosa principale in un'opera teatrale è l'azione, la vita. Il resto è accessorio. Per noi semplici mortali, non grandi artisti come lei rispondeva il Prozor non sono cose accessorie le idee. Ma tutti scrivendo manifestano idee. Che cosa fanno dunque gli altri autori drammatici?

Usava i modi che gli erano abituali: semplici e schietti. E di questi, con qualche arguzia festevole, si scusava: Vede, conte mio, con lei non facciamo più complimenti. Noi, gente di campagna, siamo abituati così.... Con quelli a cui si vuol bene, il cuore alla mano.... e basta!... È vero, Loreta, che tu pure mi dai ragione?...

Non erano stati nemmeno consigli, ma semplici osservazioni, parole dolenti di esperienza, alle quali rispondevano parole anche più tristi nel suo cuore: non l'avevano ingannata, non si era ingannata; dopo quella mattina comincerebbe per lei un'altra vita, e la signora Cesarina le comanderebbe sopra ben più che la mamma.

Sentite, sentite, voi non avete nessuna colpa, è vero, io non posso dire nulla contro di voi, voi non mi avete ingannata, sono io che ho voluto ingannarmi, lo confesso. Ma pure.... io vi amo, io non posso levarmi dal cuore questo amore, io non resisto al pensiero di restare sola, qui, mentre voi ve ne andate, così lontano; morirei; sentite, non ho mai mentito, morirei. Bisogna pur concedere qualche cosa agli illusi, agli esseri semplici. Il mio destino è di amarvi, Massimo, non vi è altro, per me. Che volete, il mio sogno continua, io non mi sveglierò che per entrare nella tomba. Sentite. Lasciatemi venir con voi: andate solo, andate triste, laggiù, in un paese ove non avete amici parenti. Io, qui, non lascio nessuno. Posso disporre della mia persona, della mia vita. Direte che vi sono sorella, nipote, governante, direte che sono la vostra serva, mi contento. Purchè io possa seguirvi, vi servirò, laggiù. Non mi vedr

Non so se quella notte avesse fatto come me progetti appassionati; ma certo a quell'ora aveva pensato al par di me che dovevamo incontrarci coi modi semplici e contegnosi degli altri giorni. Oh, la tirannia delle convenienze! Come va, caro signor Guiscardi? mi disse stringendomi la mano. Mi guardai intorno per vedere chi fosse il signor Guiscardi.

«Sarete contento? Mi bacerete con gratitudine le bianche mani abbandonate? Saremo semplici, e assurdi, e felici? bisogner

Scendevano que' semplici fra l'armi, ed erano intromessi nel campo, e vedeano il lor paesano, e con grida e con gesti e con parole gli aprivano il proprio affetto e la gioja onde erano piacevolmente cercati: Girani rendea loro grazie per voti e abbracciamenti e baci. Ognuno recava seco qualche donativo, e chi portava i polli, chi il capretto, chi il latte ed il formaggio.

A chi si volta a guardarli, i grandi rivolgimenti compiuti appaiono semplici e spiegabilissimi, e futili rispetto alle speranze del domani i loro risultati duraturi. La gente ingiusta, che oggi riv

E che elegante mollezza di versi nelle similitudini semplici e delicate! Prasildo si strugge d’amore: Ma quale in prato le fresche vïole Nel tempo freddo pallide si fano Com’il splendido ghiaccio al vivo sole. Cotal si disfacea ’l baron soprano, E condotto era a malvagia sorte Ch’altro ristor non spera che la morte.

E la lotta dei due partiti non era mica platonica, accademica o di semplici opinioni tranquillamente manifestate.

Parola Del Giorno

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