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Voglio per pena del peccato grave, che sol rinuovi al populo la festa. E tosto a un suo baron, che fe' venire, impose quanto avesse ad esequire.

Quando costei li vide alla campagna, domandò Orlando, chi la turba fosse. Non so, diss'egli; e poi su la montagna lasciolla, e verso il pian ratto si mosse. Guardò Zerbino, ed alla vista prima lo giudicò baron di molta stima. 56 E fattosegli appresso, domandollo per che cagione e dove il menin preso.

69 Il re Agramante d'Africa uno annello, che fu rubato in India a una regina, ha dato a un suo baron detto Brunello, che poche miglia inanzi ne camina; di tal virtù, che chi nel dito ha quello, contra il mal degl'incanti ha medicina. Sa de furti e d'inganni Brunel, quanto colui, che tien Ruggier, sappia d'incanto.

112 Così a tutta la plebe e alla più parte dei cavallieri e dei baron parea; che di memoria ancor lor non si parte quel ch'in Parigi il pagan fatto avea; che, solo, a ferro e a fuoco una gran parte n'avea distrutta, e ancor vi rimanea, e rimarr

Parlava quasi sempre lei, madama la baronessa Cocorita, con un tono di festosa declamazione, di piena soddisfazione di stessa, gorgheggiando, stridendo sugli acuti come un violino: e solo di tanto in tanto un'altra voce più bassa e querula andava intercalando una frase a mo' d'accompagnamento: Mio genero el baron l'ha fato mio genero el baron l'ha dito.

Ne l'aspetto di lui splende beltate, Ed era il viver suo lunge non molto Da' dieci lustri; e pur la lunga etate Con poche rughe gli solcava il volto. Ora a i Baron, che ne le sedi aurate Riposavano a mensa, ei fu rivolto; E chino ambe le man sul sen si pose; E 'n questi detti i suoi pensieri espose: XLII

57 E se del tuo valor cerchi far prova, t'è preparata la più degna impresa che ne l'antiqua etade o ne la nova giamai da cavallier sia stata presa. La figlia del re nostro or si ritrova bisognosa d'aiuto e di difesa contra un baron che Lurcanio si chiama, che tor le cerca e la vita e la fama.

E che elegante mollezza di versi nelle similitudini semplici e delicate! Prasildo si strugge d’amore: Ma quale in prato le fresche vïole Nel tempo freddo pallide si fano Com’il splendido ghiaccio al vivo sole. Cotal si disfacea ’l baron soprano, E condotto era a malvagia sorte Ch’altro ristor non spera che la morte.

Or l'Italico Re lunga dimora Quivi fa cinto de' baron più noti Inginocchiato, e la grande ostia adora, Fisso nel suo Signor gli occhi devoti; Da lunge il vulgo; ed ei s'atterra ancora A Dio sciogliendo, o confermando i voti Nel risco fatti de la patria; intanto Ergeasi al Ciel de' Sacerdoti il canto.

E quel baron che di ramo in ramo, essaminando, gi