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Aggiornato: 18 maggio 2025
Essa lo vide sconvolto, si pentì subito della sua imprudenza, gliene fece mille scuse colle lagrime agli occhi, ma fu peggio di tutto. Egli chiuse in sè stesso quella dolorosa impressione, ma sulla sera fu ripreso dai brividi della febbre con acute sofferenze d’intestini.
La bella contessa Giulia, partita che si fu dalla presenza di Fossano e di Valenzia, tanto dolore e vergogna la prese, tanta disperazione, che maledisse mille volte a quella sua amica che non aveva saputo sconsigliarla dal recarsi ad Orta, e lungo il viaggio fu un continuo contrasto di lamenti e di scuse.
Soggiunse poi Rinaldo: Ciò ch'io provo col testimonio, io vo' che l'arme sieno, che ora e in ogni tempo che ti piace, te n'abbiano a far prova più verace. 103 Il re Gradasso, che lasciar non volle per la seconda la querela prima, le scuse di Rinaldo in pace tolle, ma se son vere o false in dubbio stima.
Non c'è coscienza quanto quella degli innamorati che sia facile alle transazioni e feconda di scuse. Infine, pensava Andrea, acquietandosi, la povera Adele sarebbe sempre stata il suo unico e santo ideale. Nessun altro sentimento avrebbe potuto distoglierlo dalla sacra promessa. Egli doveva essere e sarebbe rimasto per tutta la vita lo sposo, il fidanzato fedele della vergine cara indimenticabile.
Ma l'indomani non lo fece; non ne ebbe il coraggio: si sentì preso dal solito malessere, dal solito orribile stringimento di cuore: parvegli come se tutto morisse dentro di lui e attorno a lui. Però addusse a sè stesso le solite scuse: non avrebbe potuto veder più Lia ogni giorno.... si sarebbe mostrato più freddo con Serafina, ecco.... doveva stancarsi finalmente quella donna!
Il conte sorpreso, ma anche soddisfatto di quel cangiamento, accettò gentilmente le scuse di Gabriella, chiedendosi però se ella non fosse un po' pazza. Tante stranezze, delle quali non conosceva il vero motivo, lo confondevano davvero, e sempre più accrescevano il suo desiderio di veder Federico di Chiarofonte.
Perchè gli era mai venuto in mente di entrare in quel Caffè!... Rifiutare il duello ad ogni costo, fare scuse, ecco quali sarebbero stati i precetti della Chiesa!... Ah no, egli si sarebbe piuttosto rassegnato ad andar dritto all'inferno, non c'era verso!...
«Son proprio desolato del malanno, cui ieri ò mancato poco di commettere, al Bois de Boulogne. Ve ne dimando mille scuse.
Terminato il dire, l'ospite pigliò licenza. Il povero curato lo accompagnò fino all'uscio; e lasciata scappare una lagrima, gli strinse la mano e gli disse: Domando mille scuse; ho gridato fuori d'ogni creanza: ma sappia Vossignoria ch'io non l'aveva con lei. A lei io ho data la mia stima. Capperi! Da bravo!
Fallo passare, rispose Rosina; ma poi, risovvenendole dell'abbigliamento da festa di ballo, continuò: No, fallo trattenere un momento nel salotto, ripetigli le mie scuse; in cinque minuti metterò giù queste vesti capricciose per indossare quelle più semplici e a me solite. Volete ch'io v'aiuti? disse Mary.
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