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Aggiornato: 26 giugno 2025


L'Indicatore si trasformò in giornale letterario. Gli articoli estratti da quel giornale, ristampati molti anni dopo tra gli Scritti d'un Italiano vivente, in Lugano, e che ricompariranno in questa edizione, non hanno valore intrinseco, ma rivelano l'intento con cui da me e da pochi altri giovani amici si scriveva e s'intendeva la questione del Romanticismo.

Scritti inediti di N. Macchiavelli risguardanti la storia e la milizia, illustrati da G. Canestrini. Op. cit. p. 6. cap. 3.

«Io non la vidi e vommene dolente...» Basta. E qui c'è la prova? Io non la vidi e vommene dolente... Ecco, vommene dolente e il dolore mi fa poeta: li ho scritti un giorno che non mi era riuscito di vedervi. Quando? Non mi ricordo il giorno preciso. Avete poca memoria, perchè furono scritti ieri. Ieri? C'è la data. Eccola, 5 aprile.

Lo trovò seduto alla scrivania, con la testa fra le mani: vedendo il letto non ancora disfatto e le molte carte strappate nel cestino, comprese che aveva passata la notte a scrivere ed a stracciare i suoi scritti. Se la cerimonia è per le sette, gli disse, senza dare a divedere d'essersi accorto di nulla, non abbiamo molto tempo da perdere. Sono pronto.

«Faccio male a scrivervi queste cose, mio ottimo amico; forse è male che di tanto in tanto io prenda in mano la penna. Perdonatemi: accogliete questi scritti come un'umile confessione de' miei falli, ed assolvetemi, come mi assolve il sant'uomo, ai piedi del quale io depongo ogni settimana questi ultimi atti di debolezza femminile. Egli è pietoso ed umile, questo curato, come un vero seguace di Cristo; non ho avuto segreti per lui, ed egli versa sulle piaghe del mio cuore il balsamo delle sue benedizioni. Ora egli mi aiuta in un'opera di gran sollievo per me. I bambini di questo paesello, lasciati in balìa di stessi dalle loro madri, non facevano altro che correre qua e l

Laura Marangi scivolò lentamente lungo la tavola, tornò a sedere al suo posto, riprese la penna e contemplò, muta, meditando, i suoi compiti. Gli occhi le si erano empiti di lagrime. Bagnò due o tre volte la penna, cercò uno degli scritti nel mucchietto che se n'era posto davanti. La mano e lo scritto, rimasero , immoti.

Allorchè il Padre Denza si fece iniziatore degli Osservatori meteorologici in montagna, Egli tosto accorse a sostenere, ad aiutare quella ardita iniziativa, offrendo generosamente e l'opera e l'obolo suo, che l'illustre scienziato non dimenticò mai di segnalare nei suoi scritti e nei suoi discorsi, l'aiuto che il generoso Inglese gli aveva dato nell'impianto delle stazioni di Belluno, di Casteldelfino, di Valdobbia, di Domodossola ed altre.

Innamorato della bellezza dell'idea di evoluzione che mette in pace la sua coscienza di credente con l'altra di uomo moderno pel quale i simboli della fede non bastano più (e uno dei suoi scritti s'intitola infatti Per la bellezza di un'idea) egli si è imposto una specie di apostolato, in cui si fondono insieme le sue facolt

Prima concediamo a' tutti mercanti hebrei turchi, e' mori, & altri mercanti reali, libero, & amplissimo saluo condotto, e' libera faculta', e' licentia, che possiate venire a' stare, traficare, passare & abitare con le uostre famiglie, o' senza esse partire, tornare, e' negotiare nella detta nostra Citta' e' Porto di Liuorno & anco stare per negotiare altrui per tutto il nostro Ducal dominio senza impedimento, o' molestia alcuna reale, o' personale per tempo durante di Anni uenticinque prossimi con la disdetta precedente di Anni cinque, intendendo pero' saluo il beneplacito della Sedia Appostolica nello scortare, e' sminuire il tempo, che in euento, che da qualche Sommo Pontefice, o' altrui, noi fussemo ricerchi di licentiarui, tutti, o' parte ci contentiamo che in tal caso dapoi che da un Ministro nostro ui sara' fatto intender, o' per bando da publicarsi in Pisa, o' in altro miglior modo, tal ordine ui sia dato, li detti anni cinque per dilatione, e' disdetta precedente, acio' che fra detti termini uoi ui possiate spedire tutti uostri crediti summariamente da uostri debitori, e' che comodamente possiate uendere, chiedere, o' in altro modo tutti i uostri benistabili a' chi uoi meglio parera', e' uolendo che nella uostra partenza ui sia dato naui & altri uasselli come anco caualli, carri & altre cose necessarie non potendo loro in modo alcuno alterare i prezzi di condotti, e' noli, soliti, e' non altrimenti, e' perche possiate liberamente andare, e' partire delle nostre stati, in tal caso di detta disdetta di anni cinque, ui promettiamo il passo, transito franco, e' libero, tanto delle vostre persone mercantie, robbe, famiglie, quanto di vostri libri hebraichi, e' in altre lingue, stampati o' scritti a penna, & ancora lettere & stato di Sua Santita', & ogn'altro Principe Christiano, cosi per mare, come per terra, accio possiate tornare nella vostra liberta' doue ui piacera' senza impedimento alcuno, e' li detti anni cinque di disdetta uogliamo che comincino, dato che ui sara' il passo libero, come e' detto di sopra, e' non altrimente, concedendoui ancora, che le vostre arnesi, Gioie, argenti, & altre spoglie di casa vostra siano liberi, e' franchi di ogni pagamento di gabella, passi, Guardie, che ui sono nello stato del Ducal dominio nostro saluo sempre il pagamento delle mercantie delle solite gabelle.

Un altro storico bizantino, entusiasta di Giuliano, è Zosimo. Egli dimostra un retto senso critico nel dare, per la conoscenza di Giuliano, una suprema importanza agli scritti stessi dell’imperatore a preferenza di qualsiasi altra fonte. Però, poco o nulla aggiunge a quanto gi

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