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Aggiornato: 31 maggio 2025


Di a un minuto s'udì nella stanza vicina il passo lento e pesante d'un uomo, o poi la porta s'aprì e comparve la faccia stupida ma onesta del signor Busca. Venite qua, Bernardo, disse il banchiere. Potreste oggi stesso, o domani, pagare la somma di novantamila lire? Il cassiere allargo i suoi occhi di vetro e rispose colla sua voce monotona: oggi domani.

Pasquale era per rispondere a que' sarcasmi con qualche buona sfuriata; quando s'udì la voce del garzone che gridava dal basso: Principale! principale! Che c'è? dimandò il legnaiuolo, andando in fretta ad alzare il saliscendi. Due signori che vi vogliono quaggiù, rispose il garzone. Ma se lo dicevo io, che non avrebbero tardato! esclamò Pasquale, rasserenandosi a un tratto.

Parli, parli pure: disse con gentilezza invitatrice, non per cerimonia, ma affatto sincera, il padre di Lisa. In questa s'udì la voce di Gustavo dalla stanza vicina. Lisa, hai tu veduto i miei guanti?... Non li trovo più.... Ne avevo ancora parecchie paia... Li ho riposti io: rispose Lisa alzandosi in tutta fretta. Vado a darteli. E corse sollecita dov'era il marito.

A terra! sangue.... a terra! s'udì a urlare, e cinque malandrini in sull'arma si sbucarono dalla macchia come cinque insatanassati. Il cocchiere, cambiato nel volto, fermò i cavalli bruscamente.

Il rumore dell'acqua, lo stridere dei fianchi delle barche, le grida lamentevoli e intermittenti di Valenzia, continuarono a farsi sentire per qualche tempo; ma come furono a una certa distanza, non s'udì più nulla, e in quel tratto di mare tornò a stendersi un profondo silenzio.

Gloria di brandi e di scïenze e d'arti Cinse allor la fatal razza europea, Ma non s'udì che i petti Fosser men crudi che all'et

Partenza! gridò il conduttore. Addio, Nancy! Addio, béby! disse Valeria tremando un poco. «ProntiS'udì il fischio e la campana. Il treno si muoveva e Nancy salutò colla mano. Addio, mamma mia cara! Valeria sentì nel cuore uno strappo strano e profondo. Addio, Nancy! Addio, béby! Addio, miei due tesori! Il treno correva. Forse domani! gridò ancora Nancy, sporgendosi dal finestrino.

Nel primo foro che si apre introduci l'arma e spara. Apri, animalaccio ripigliò Fit Debbeud con voce arrangolata. Sei morto forse con quella donna da trivio? Ah! se fosse qui Notis! S'udì un secondo colpo ancor più terribile del primo; l'uscio scricchiolò sinistramente. Gettatemi giù la porta, comandò lo sceicco. Voglio ben vedere dove si sono nascosti questi due birbanti.

Non parlò, ma il suo sguardo parve dire: Io non ti temo, io ti disprezzo! In quell'istante, s'udì l'abbaiar d'un cane da' cortili del palazzotto. Il signor Omobono si scosse, tese l'orecchio, e aggrottando le ciglia: Chi può essere?... susurrò fra i denti. All'urlo del cane, s'aggiunse quasi subito un romor lontano, confuso, come di gente che facesse per entrare a forza.

E appena egli fu in basso della scala, ella rientrò, corse di nuovo alla finestra, e vide Cesare traversar cauto il giardino, lungo le siepi, e dove gli alberi offrivano qualche incerta ombra. Da ultimo, nel silenzio cristallino s'udì il cancello cigolare e richiudersi. Ma no, per lungo tempo, ella rifiutò ogni altro convegno.

Parola Del Giorno

s'alceste

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