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Aggiornato: 18 giugno 2025


C'era una sola finestra in alto, da dove usciva poco fumo; e tra quel fumo, due manine che picchiavano con una chiave, e una figurina incerta tra il fumo che, mezzo soffocata, poteva appena gridare. La ragazzina! La ragazzina!... Don Luca saltò giù dalla scala col pericolo di fiaccarsi il collo. Anche oggi io ho un'idea molto confusa di quel che oprai in quel momento.

Torna a leggere, disse Nancy. Leggi più lento. Fräulein ricominciò. E la ragazzina ripetè i versi piano, tra . Poi disse alla governante: Continua a dire quelle parole, sempre quelle, finchè ti dirò di smettere. E Nancy chiuse gli occhi. Ma perchè? disse Fräulein. Cosa ti viene in mente?

Sollevò di peso la bambinaia, la portò sul canapè, le spruzzò la faccia con acqua e aceto; la baciò, la ribaciò, le riscaldò col fiato le manine diacce, e quando ritornò in , le giurò che non l'avrebbe mai abbandonata, che sarebbe stata come la sua mamma, e ad ogni costo le fece buttar giù un mezzo bicchierino di fernet puro, che, non essendoci la ragazzina abituata, le dette il travaglio di stomaco.

Mariam, la ragazzina del guardiano della nostra casa è occupata tutta la giornata a far farina triturando grani di dura fra due pietre: ne forma poi una pasta che cuoce in un forno alquanto originale. Un otre rotto al fondo è sepolto col labbro a fil di terra: a poca distanza un foro praticato obliquamente nel suolo comunica col basso del vaso, formando così una gran pipa, che d

Signorina, un lettera per lei disse la cameriera entrando l'ha portata una ragazzina. Era una soprascritta grande, di mano inesperta, una vera scrittura di bambina di scuola. Chi poteva essere? Aprì la carta, e lesse nella prima riga: «Scrivo... colla manina di SabinettaCorse a vedere in fondo al foglio. Era lui, Ezio. Che aveva a dirle? purchè le aveva fatto scrivere?

Sono seccato, ripetè Carlo; sento che non dovrei permettere che quel malarnese di mio fratello sposi quella cara ragazzina. So che la render

Allora la povera ragazzina pianse tutte le lacrime sue, e le versava calde, silenziose, invocando la Vergine dei dolori perchè l'aiutasse a contentar la padrona e perchè il conte Venceslao non avesse a soffrir dispiaceri per cagion sua. Pregava e pregava rannicchiata, sotto le povere coperte, sforzandosi di soffocare la tosse, per non destare i signori, che dormivano; e se qualche volta, stanca, disfatta com'era, riusciva ad appisolarsi, si svegliava subito in sussulto, parendole di sentir la voce della Contessa che la chiamava... Quando venne l'alba a diradare le tenebre, Agnese gi

Cosa pensi, cuor mio? chiese Nancy. Perchè sei triste? Penso disse la ragazzina con occhi solenni come deve soffrire quel violino di essere chiuso l

Soltanto com'entrò dentro anche Graziella la sarta, con dietro la ragazzina curva sotto lo scatolo delle vesti, per vedere, mentre lei dinanzi al lettuccio, contemplava la morta coi grandi occhi pietosi, il piccino le prese fra mano la frangia di conterie che luceva attorno alla veste. Graziella si volse. Questo è il piccino di donna Nena spiegò Gaetanella Rocco il figlio della figlia.

La ragazzina diceva questi versi colla dolce cantilena che le avevano insegnato a scuola e non sempre il suo pensiero penetrava nel senso delle cose: ma Ezio non ne restava meno commosso. Un giorno egli tornava dall'Aurora, solo, col bastoncello in mano che gli apriva il passo, ripetendo a voce alta i versi «Io son siccome un reduce Da lochi estranei al suo paterno ostello»...

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