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Aggiornato: 6 maggio 2025
Poco resta, per vero dire, da giudicar di quelli dell'etá repubblicana; tuttavia e quel poco, e le tradizioni, e la ragione stessa ci fa certi che in quell'etá dell'origini e della libertá furono le fondamenta di quella scienza, la quale sopra ogni altra dipende dai fatti originari e si fonda sulla libertá.
Morí Ariberto l'anno appresso ; men lodevol prelato che non gran signore feodale, ei ci ritrae la condizione di quasi tutti quei vescovi, abati ed uomini di chiesa di quell'etá. A comporre tutto ciò scese dunque Arrigo III nel 1046. Passò a Milano, venne a Roma.
I romani, all'incontro, le fecer tali fin da principio; e come vennero estendendosi nella penisola, vi fecero a poco a poco una vera rete di vie, non meno maravigliosa a quell'etá, di quel che sieno alla nostra le reti di strade ferrate, promosse da' romani moderni che dicemmo. Tanto s'assomigliano le operositá, le necessitá della civiltá quantunque diversissime!
Gregorio VII non fece questa, non fece nessuna invenzione nuova; non fece, tutt'al piú, se non il disegno di restaurar la Chiesa in tutti i diritti suoi allora esistenti; e siffatto disegno era in tutto legittimo, e in molte parti utile, grande, e conforme ai bisogni, ai desidèri, di quell'etá; era una reazione naturalissima. Eccedette egli ne' mezzi?
E cosí avvenne allora: l'eloquenza senza affari pubblici diventò retorica, o panegirici, che suol essere lo stesso; la poesia, tragica, epica, o lirica, inceppata dalle leggi di maestá, diventò leggiera, concettosa, non efficace, non alta, non larga, versi non poesia; la filosofia resistette, die' alcuni lampi, gli ultimi forse di quell'etá; ma la filosofia, che ha pretensione di condurre ed è piú sovente condotta dalle lettere, seguí poscia anch'essa la decadenza; e la seguirono, come sogliono, le arti e le scienze stesse.
Ma correa costume in quell'etá, che parenti ed amici non soccorrean di nulla gl'infelici. Dappoich'egli ebbe con la sua bellezza a molte vecchie ricche e scostumate succiata con infamia la ricchezza, e piantate anche quelle disperate, non sapea dove appiccar piú cavezza. Molti dicevan ch'egli andasse frate: tutta Guascogna stava in attenzione che si fuggisse o n'andasse prigione.
E cosí, corso appena un anno, ed uscita a sorte, a malgrado le esclusioni, una signoria meno avversa a Cosimo, egli fu desiderato e richiamato; e cacciossi Rinaldo degli Albizzi, che esule troppo diverso fu a rifugio a Milano, ai Visconti, antichi nemici suoi e di sua patria. Fu del resto rivoluzione pura di sangue, che è meraviglia in quell'etá.
Né son io che ciò dica a difesa d'una classe non generosamente forse, certo non utilmente, assalita da alcuni popolani de' nostri dí; fu osservato e detto incominciando da Dante e da' primi uomini politici che seppero scrivere in quell'etá, fino a Machiavello e a Botta stesso, talor errante, piú sovente generoso.
Ed io rispondo che Matteo scrittore faceva in quell'etá commedie orrende... E fino a tutta l'ottava 54 sono censure alle commedie del Goldoni, il quale spesso metteva in iscena de' nobili titolati d'un pessimo carattere e come si legge nelle soprannotate tre ottave. Stanza 79. Turpino scrive che le sputacchiate...
Le arti cristiane poi, furono naturalmente oscurissime ne' tre primi secoli, tra le catacombe. D'architettura non n'era bisogno né possibilitá in tali luoghi; né vi potevan fiorir nemmeno le pitture o le sculture. Quindi sono rozzissimi e discordi da quelli dell'arte idolatra i pochi monumenti cristiani che si trovano di quell'etá primitiva.
Parola Del Giorno
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