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L'esistenza, che era obbligata a condurre, la prostrava talvolta in una stanchezza estrema. Dopo una giornata lunga, spesa, dalla prima mattina a tarda sera, ad impartire lezioni di ricamo, di francese, di pianoforte, retribuita scarsamente, in famigliole modeste di borghesucci, di impiegati, di artigiani, cui pareva di spendere un occhio del capo coi pochi centesimi onde pagavano la maestrina, rientrava mezza morta, coi nervi spossati, altrettanto abbattuta dalla continua tensione mentale quanto dallo strapazzo fisico. Poi in altri momenti le lezioni mancavano: veniva l'autunno, si chiudevano le scuole: la gran mania del viaggio, della villeggiatura, cui tutti obbediscono, che invade ora tutte le classi, irresistibilmente, ogni anno, metteva in fuga gran parte, la massima parte, pur di quelle famigliole modeste, presso cui ella andava a dare le sue lezioni. Il suo pane si faceva scarso ed incerto. Indarno ella cercava altri lavori. Mancante d'amicizie, senza appoggi, risoluta a non venir meno, qualunque cosa dovesse costarle, a quel sentimento di dignit

Spesso facea rampogna a stessa della propria miseria, sapea trovarne rimedio: siccome era assai religiosa, sovente quand'era sola si prostrava, e fisando gli occhi lagrimosi al cielo, gli dimandava compassione se questo era un castigo, piet

Prospero, deposti sopra la tavola guantiera e tazza, si prostrava ai piedi di Papa Clemente dicendo: Non mi sia ascritto a colpa, Beatissimo Padre, io ve ne supplico in ginocchioni, di assumere le parti per me onoratissime del più umile fra i vostri servitori. Alzatevi...

Una immensa stanchezza mi prostrava; tutte le membra mi pesavano. Reclinai il capo sul lembo del guanciale; rimasi alcuni minuti in quell'atto oppresso da una pena indefinita. Sussultai udendo la voce di Giuliana che diceva: Tu mi nascondi qualche cosa. No, no. Perché? Perché sento che tu mi nascondi una cosa. No, no; t'inganni. M'inganno. Tacque. Appoggiai di nuovo il capo sul lembo.

Celso aveva sortita un'anima sensitiva in un corpo gracile e delicato; e però quella cieca e paurosa dottrina, che insensibilmente gli veniva stillata in cuore dall'ex-frate, gli avvelenava quasi ogni fidanza del bene, e lo prostrava in lunghe e dolorose incertezze.

Organizzavano il programma della loro festa di Natale, ed il pranzo, che il fanciullo doveva combinare, per metterci tutte le cose che gli piacevano meglio. Ogni giorno pensava una nuova lista di piatti insensati, che il nonno approvava sempre. Ma l'infreddatura d'Andrea, invece di guarire, andava peggiorando, gli toglieva l'appetito ed il sonno, lo prostrava.

E come l'oppio, questa eccitazione del cervello la prostrava veramente e indeboliva i suoi nervi. Molte volte dopo d'aver scritto a sua madre che «si adoravanoAlberto entrava e non si scambiavano neppure un bacio; lui serenamente freddo, lei distratta, paralizzata nella realt

Beatrice camminava presta e leggiera, come persona cui premesse arrivare in tempo al convegno assegnato; e passando dinanzi alle chiese, che molte le occorsero per istrada, come Santa Maria in Campitelli, San Carlo dei Catenai, Santo Stefano in Pesciaiola, Santa Caterina dei Lotaringi, Santa Lucia della Chiavica, e Santi Gelso e Giuliano in Banchi, si prostrava, e pregava con tante affettuose preghiere, che quelli che la udirono ebbero a dire non avere mai provato in tempo di vita loro una passione al cuore così dolorosa, e desiderarono che Dio li gratificasse in punto di morte a uscire con fede, e giubbilo pari al suo da questa vita.