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Aggiornato: 15 giugno 2025


In tutto, la condizione della repubblica romana al principio dell'ultimo secolo era molto simile a quella dell'Inghilterra presente: un'aristocrazia prepotente in ricchezze territoriali e nelle forme costituzionali primitive, ma prepotente la democrazia per il numero suo, e per le conquiste nuovamente fatte od in corso di farsi in quella costituzione.

Dicevasi di lui che la mira dell'archibugio l'avesse posta bene più d'una volta; ma le erano memorie lontane più di quarant'anni; e di quelle sue ribalderie, egli ne dava carico a personaggi di fantasia, o al suo padrone. Adesso raccontava di costui la mala morte; e diceva ai villici, tutti orecchi ad ascoltarlo: «Era un vecchio, ponete come sono io, ma robusto e prepotente.

Un'inquietudine, un desiderio prepotente lo agitavano, gli facevano battere il cuore; il grande spettacolo del cielo, l'aspetto malinconico o sereno della pianura che circonda la vasta citt

Impetuoso per indole, o faceva, o tentava, o si struggeva d'ogni cosa che gli girasse nella fantasia. Era anche un tal poco manesco e prepotente, salvo colle bestie che aveva preso ad amare. Ed ecco in che modo.

Ubaldo non rispose; chinò il capo e incurvò la persona dinanzi a donna Camilla, che gli rispose con un cenno appena visibile della testa accompagnandolo con uno sguardo di sprezzo, e salutato il principe uscì. Appena don Pio fu rimasto solo lo assalì il desiderio prepotente di ottenere il perdono di Maria, ma come chiederlo?

«Era abbagliante di bellezza e d'eleganza, da far gridare, da far morire. Entrò al mio braccio nella sala splendente di luci: tutti gli sguardi si fermarono su noi, su lei. Come s'intitolava, di chi era il melodramma che davano allOpéra»? Non rammento altro se non che aveva per argomento una leggenda del nord. Certo io non udii mai una musica così divina. Tutti i sentimenti ai quali ero in preda dal momento che avevo conosciuto la mia compagna fino a quell'ora, la mia meraviglia, il mio desiderio, la mia febbre, la mia esaltazione, erano significati da quei suoni, da quei canti, come se io stesso li avessi espressi dal fondo dell'esser mio, come se fossero esalati dalle mie labbra nei languori dell'estasi, negli ardori della brama. Ella udiva e taceva con me; durante gli intermezzi proferì giudizî, intorno al valore espressivo della musica, ai rapporti fra questa e la poesia, che non si colgono spesso su labbra femminili. Accanto a quella straordinaria creatura, tra la folla festosa della sala fastosa, dinanzi ai vivi quadri che fantastici eroi e bellezze miracolose di ninfe e di amazzoni componevano e scomponevano sulla vasta scena, in mezzo all'oceano di onde sonore dilaganti dall'orchestra potente, un vapore di ebbrezza mi salì al cervello: all'ultima scena, una scena di amore sovrumano e di eroica morte, la tentazione prepotente di stendere la mano, di prendere quella della mia compagna, la mano nervosamente afferrata al bracciuolo della poltrona, di stringerla forte per significare in qualche modo la mia commozione, mi fece sollevare il braccio; ma poi mi contenni. Finito lo spettacolo le proposi di entrare in un Caffè; quando ne uscimmo ella volle tornare a casa a piedi. Pareva che il mio pensiero fosse il suo: prolungare le ore di quella notte. Era ella spinta dallo stesso mio sentimento? Io aspettavo l'avvenimento risolvente, l'incidente decisivo. Un'immagine mi occupava: quella della nave nella cui stiva le mercanzie si accatastano: le botti, le casse, le balle, i cesti; più carico essa riceve, più si immerge, finchè il livello del mare raggiunge il limite estremo segnato da una riga bianca sui fianchi poderosi; ma poichè quel segno è grosso parecchi centimetri, e molte e molte altre tonnellate farebbero abbassare lo scafo di qualche frazione di millimetro appena, così è ancor possibile imbarcare tanta altra roba, e ancora infatti se ne imbarca; non parliamo dei passeggeri col loro bagaglio, perchè essi sono troppo poca cosa a paragone della capacit

Maria era bella, come si è detto, ma non di quella bellezza tutta seste, misure e proporzioni, che piace nelle statue, ed è muta e fredda com'esse; bensì di quella viva e calda e prepotente bellezza, che è tutta espansione, accoppiando la soave euritmia delle forme al raggio divino dell'anima, per modo che tutto parli in lei e commuova, perchè tutto palpita e vive.

Giulio II prosegue la politica del papato e dei Borgia risuscitando tutti i vecchi diritti della Chiesa; e Macchiavelli non vede in lui che un prete prepotente ed armato, che ogni principe italiano potrebbe rattenere e che il signor Baglioni ha fatto male a non pugnalare immortalandosi.

La prima che, spalancando l'usciale, a corsa, in disordine, anfanata, gli venne incontro, gli si gettò fra le braccia, lo baciò, lo strinse a con una forza convulsa e prepotente, con un trasporto, con certe parole che più presto parevan gemiti, i gemiti della gioia, fu la duchessa Elena.

Ah! tu sei un gran prepotente; esclamai. Ma che? volevi che per una scioccheria simile lasciassi andar te sul terreno? E ci saresti andato tu? Certamente; se non si fosse potuto farne di meno. Lasciando supporre Dio sa quali ragioni?... ripigliai. E che ne avrebbe detto Galatea? Che Galatea? Perdonami; ho ancora il cervello intronato da una delle tue bastonate. Ed io niente, assassino?

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dell’esule

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