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89 picciolo è il sospetto che la preme; che se Marfisa è bella, come ha fama, e che fin a quel sien giti insieme, è maraviglia se Ruggier non l'ama. Pur non vuol creder anco, e spera e teme: e 'l giorno che la può far lieta e grama, misera aspetta; e sospirando stassi, da Montalban mai non movendo i passi.

Ci conto... Mi preme troppo il suo benessere. Caro Emilio!... Sta tranquillo; fra mezz'ora avrò bevuto tutto. Il giovane, accomodato bene le coperte intorno al giacente, e datogli la buona notte, andò a raggiungere Matilde nel salottino. Vuoi tu vegliare ancora un poco? le chiese. No, ella rispose, sono stanca; vado subito a letto. E suonò il campanello.

Pertanto eravate assai dolce questa sera, Madlen. Nella sala quasi perfettamente buia, nell’angusto palco, mi stavate vicina con morbidezza, come la vergine appena isposata si preme al fianco del suo defloratore. Vi sentivo respirare contro la mia persona, come se il vostro calmo respiro prendesse origine in me.

Questo, non men che 'l feminile inganno, gli preme al cor; ma più che questo e quello, gli preme e fa sentir noioso affanno l'aver perduto il prezioso annello; per le virtù non tanto ch'in lui sono, quanto che fu de la sua donna dono.

Allora Rogiero fatto un lieve saluto alla Dama, le presentò le lettere, la quale, come colei che non sapeva di leggere, le porse con bel contegno al Monforte, dicendogli con voce sommessa: «Spacciatevi, Conte, che molto mi preme sapere che cosa elle rechino

2 Alcun la terra e 'l mare e 'l ciel misura, e render sa tutte le cause a pieno d'ogni opra, d'ogni effetto di Natura, e poggia ch'a Dio riguarda in seno; e non può aver più ferma e maggior cura, morso dal tuo mortifero veleno, ch'unir tesoro: e questo sol gli preme, e ponvi ogni salute, ogni sua speme.

Vengon da' motti ad un parlar che punge, ch'ad amenduo l'esser beffato preme. Fiammetta a' piedi lor si gittò, incerta di viver più, vedendosi scoperta.

Un'immensa dolcezza preme sulla montagna boscosa che digradando scende sino agli ultimi coni circonflessi di verdura di Portofino, vasca d'angeli. «Venite giù, venite giù, Monti, rocce, terrazze e giardini; nell'acqua tenera abbandonatevi

Eh, tu sei galantuomo, Maldura; sei un buon camerata.... e l'abbiam fatta insieme la maladetta vita. Ma .... hai potuto scavare quel che mi preme? L'ho fatto cantare quel dannato secondino; e, se non fallo, la porta è quella l

nel cor de la gente il timor preme, che per disio di fuga si trabocca giù del teatro sbigottita e smorta, non che lasci la guardia de la porta.