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Aggiornato: 21 luglio 2025


Piú si va, piú si vede quanto mirabilmente si volga a tutte le colture l'ingegno italiano; a niuna forse cosí facilmente e abbondantemente come alle arti del disegno, o piuttosto a tutte l'arti del bello.

Questo vuolsi considerare, che il Pontano e il Sannazzaro napolitani erano, e devotissimi agli Arragonesi indegnamente traditi dai Borgia, e la passione non vede lume; gli uomini corrono a credere piuttosto il male che il bene per tutti massime pei potenti; i quali se beneficando sempre appena acquistano grazia, diventano segno di odio imperituro quando adoperino la potenza in danno ed in istrazio altrui. E certo io reputo indizio grande di verit

LA SIGNORA. Dovresti avere piuttosto qualche idea sulle mie azioni generose e ricompensarle. In premio delle mie tribolazioni, t'ho chiesto un mantello di pelliccia e tu niente! Tutte le mie amiche hanno un mantello di pelliccia: io sola....

Egli, adunque, non si maravigliò della confessione del priore, considerata in stessa, ma piuttosto della sincerit

Io non conosco questo signore, disse Lucia, so che affari possa avere con me. Non siate tanto sdegnosa! disse monsignore, avvicinandosi. Io venni unicamente per giovarvi. Lucia insospettita guardava con occhio diffidente il prelato incognito, e con accento di dubbio soggiunse: Per giovare a me? , replicò monsignore, per giovare a voi... o piuttosto a vostro marito.

Anzi tutto se la vita vuolsi misurare dagli anni piuttosto che dalle passioni, io non ho fatto finora che un primo passo nella vita.

Non sapea spiegarsi però l'improvvisa freddezza del Pittore e conchiudeva... è un caro uomo, ma un distinto eccentrico...... Parla piuttosto frequentemente da solo.

E se si aggiunge il modo tepido anzichè no con cui aveva sempre proceduto il Bicocchi nei partiti politici, e la sua vita appartata, vi è piuttosto da lodare che da biasimare. Questo è certo che passato il panico della reazione, il Bicocchi si è doluto più volte con alcuno dei coadiuvatori di non aver presa parte più attiva nell'impresa onoranda.

Il conte che ne era superbo, teneva l'occhio piuttosto sulle ragazze che su di lui; teneva l'occhio specialmente sopra una leggiadra bionda, esile, con grandi occhi grigi, mademoiselle Armande Jeoffroy, dal fine profilo e dalla testa balzana. Aveva ventidue anni, era l'amante d'un ufficiale d'artiglieria che giuocava sempre e perdeva forte.

Se intorno alle guise di acquistare stato tra lui e Alessandro VI corresse divario può giudicarlo il lettore: costituitosi giudice tra Giampaolo e Gentile Baglioni, Lione cita il primo a comparire in Roma; quegli subodorando il capestro si finge infermo, e manda in sua vece il figliuolo Malatesta, il quale con oneste accoglienze accarezzato pure come procuratore del padre non si accetta; Giampaolo tentenna, ma confortato dal genero Cammillo Orsini, e da altri baroni romani, ottenuto salvacondotto papale, di mala voglia va; incauto! quanto valesse il salvacondotto del papa lo aveva pure a sapere! Lione sentendolo prossimo a Roma si reca a stanza in Castello; quivi lo accoglie, lo sostiene, e lo ammazza. Colpe al tradito apposero molte, anzi infinite, e forse ne aveva oltre al dovere; ma talune (delle quali si menò maggiore strepito) in Roma si avevano per vezzi; causa vera fu, che Giampagolo si era mostrato sempre parziale al Duca di Urbino, torbido, e cupido di dominio, insomma tale che parve al Papa non potere starsi sicuro finchè vivesse. La strage proditoria del Papa pensarono i Fiorentini più tardi imponesse al figlio il debito della vendetta, sicchè non ultima fu questa considerazione per eleggere Malatesta capitano generale; allora Macchiavelli era morto, pure aveva lasciato scritto come gli uomini, almeno allora, il sangue paterno più agevolmente perdonassero della perdita del patrimonio; peccato fu, che i Fiorentini se lo dimenticassero. Dopo il Baglioni mandò Giovanni dei Medici contro il Freducci diventato signore di Fermo; lui avventuroso, che morì da soldato sopraffatto da fanti e cavalli in numero venti volte maggiore del suo! i minori tiranni atterriti, sbandandosi riparano in questa parte, e in quella: taluni fiduciosi della misericordia del Papa si ridussero a Roma, e la ottennero; dopo che la tortura ebbe loro stracciate le membra, patirono morte di corda l'Amedei tiranno di Recanati, Zibicchio di Fabbriano, e Severiani di Benevento. Il Roscoe solenne encomiatore di Lione siffatti gesti del suo eroe non potendo giustificare, li tace; però non dissimula quello, o piuttosto quelli che il Papa dabbene commise a danno di Alfonso d'Este, il quale comunque sortito all'onore di portare il gonfalone della Chiesa alla incoronazione di lui non andò immune dall'assalto proditorio delle milizie papaline, mentre giaceva infermo, della vita in forse, e il fratello Ippolito si trovava in Ungheria; e ne sarebbe rimasto oppresso di certo, se di opportuno aiuto non lo sovveniva Federigo duca di Mantova. Andate a vuoto queste prime insidie Lione tornò alle benevolenze consuete fra le persone più care, e queste non tolsero, che da capo non gli tramasse contro il tradimento corrompendogli Ridolfelle capitano delle sue guardie, che per danari promise ammazzare il Duca, e consegnare una porta al nemico; ma costui o buono in tutto, o subdolo tenne il trattato doppio e svelò ogni cosa al Duca. Il Sismondi afferma due cose, che al paragone io non rinvenni esatte, la prima delle quali è, che secondo lui il Muratori afferma avere letto il processo compilato intorno a questo misfatto; ora di ciò è niente; il Muratori dice, che il Duca dopo composto il processo dell'attentato con le deposizioni di alcuni complici e le lettere del protonotaro Gambara ordinatore insieme al Guicciardino di tanta enormit

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