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Aggiornato: 27 maggio 2025
GREGORIO SALISCENDI: forma sferoidale, mani pelose, bocca postale, vestito anteriore all'alba del risorgimento nazionale, camicia ebdomadaria, cappello a cencio, sorriso perpetuo con leggera tinta d'ironia e di tabacco: tutt'insieme un grosso proprietario di calli barometrici e di latifondi seminativi liberi d'ipoteca.
Quell'omiciattolo dalle gambette storte, saltellante e sghignazzante, che ficcava gli occhietti vivi addosso a tutte le donne, arricciolandosi beffardamente i baffi duri colle dita pelose, nella magrezza robusta de' suoi sessant'anni, era impetuoso e violento come un frenetico.
Ma sopra tutti era Titania quella che attirava il mio spirito infantile, Titania con le sue chiome disciolte, coi suoi occhi attoniti, con le sue collane di corolle fiorite e con la sua tenerezza per il bel somarello dalle lunghe orecchie pelose.
CURZIO. Che diavolo parli? che hai? che dici? MALFATTO. Dico ch'ogni sempre lui vorria far... sapete? CURZIO. Che cosa vorria far? Che guardi? che tocchi? MALFATTO. Tocco che voi avete certe belle scarpe, pelose, nere. Volete cangiare con le mie? CURZIO. Son contento. Sta' fitto. Che farai? MALFATTO. Ve lle volevo cacciare e metterve queste mie che sono piú sane.
Questa ragazza, come tutte quelle di provincia, era innamorata. E seguendo una regola generale, era innamorata d'un giovanotto che non le volevano dare. Il giovanotto si chiamava Giovanni, era basso, tarchiato, robusto, rosso, con una criniera nera, le mani un po' pelose, il collo bruno era maleducato, ricco e cretino. Sorvegliava i suoi coloni, andava a caccia, guidava il suo calesse, mangiava forte e beveva molto. Anche lui era innamorato di Alfonsina; con un grosso amore di asino per una cosina gentile e delicata. Le scriveva delle lettere piene di punti esclamativi, di frasi scelte nei romanzi di Mastriani, che aveva tutti letti. Lei, dicono, di notte ci piangeva su, il che poi le rendeva gli occhi cisposi al mattino. A Salerno parlavano tutta la sera, lei da un terrazzino, lui da una scaletta di servizio; quando pioveva lei s'imbaccucava in uno scialle, ma ci prendeva certe costipazioni che le rendevano il nasino rosso come il fuoco, gli occhi lagrimosi e le labbra scottate. Lui no, perchè era avvezzo all'umido dei pantani dove andava a caccia. I genitori di lui proibivano il matrimonio; solito dramma in moltissimi atti, di dolore. Alfonsina raccontava i suoi dispiaceri alla frivolit
E il Kloss, che non portava guanti, ficcò le dita pelose nel taschino del panciotto e ne tirò fuori il dispaccio di Nora, che spiegò e lesse lentamente: "Arrivo stasera Milano. Venga subito. Il Kloss la guardò, la fissò, poi d'un tratto diventò risoluto, violento, villano: Lei sa tutto del suicidi! Ma io non so niente! Non so niente!
Gli occhi, nascosti nelle occhiaie profonde sotto le tettoie ossute e pelose, sembravano focolari di delinquenza. Erano in essi i guizzi del delitto che facevano passare per la schiena l'aria fredda. Tutte le volte che lo guardavo, mi obbligava a liberarmi dai fremiti che mi suscitava con degli scotimenti di spalle.
Le due vecchie si sforzavano di trattenere i singhiozzi: don Giuseppe prese una mano alla signora Angelica, un'altra alla signora Rosina, e stringendo, accarezzando quelle due mani secche secche fra le sue manone grosse e calde, dalle dita pelose, volle istruirle, con gran dolcezza, ma insieme con gran fermezza, anche a proposito di un altro, di un ultimo caso di coscienza, a loro particolare.
Menico, a questa sfuriata, si tirò un po' su, fuori dalle lenzuola, e tornò a mettersi a sedere ascoltando attentamente il rumore che faceva Gianni colla sciabola e gli speroni correndo giù per le scale; poi, quando lo udì serrare con impeto anche la porta di strada, allora, adagio adagio cacciò fuori dal letto le sue gambe lunghe, secche, pelose, corse a richiuder colla chiave l'uscio della camera, poi, in due salti si coricò di nuovo.
Parola Del Giorno
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