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Aggiornato: 18 giugno 2025
Il velo d'Iside. Quel dì il capitano e Silvia, attirati inconsapevolmente l'uno verso l'altra, ebbero più fiate occasione di particolari colloquî: si trovarono vicini a pranzo, soli a passeggio in giardino nell'ora del caffè, e dirimpetto in carrozza. Questa serie d'opportunit
SALISCENDI. Ha fatto senso anche a me; benchè io non m'impicci per niente nei fatti degli altri. Mia moglie, ch'è amica sua, un giorno le ha detto: Come va? e lei: ah! quanto sono felice, ci vogliamo tutti e due un bene dell'anima. Dice mia moglie: pure te ne vai spesso a passeggio senza di lui.
"Altre volte inferocisco; passeggio a gran passi, smaniando, e per disfogare il dispetto, tengo il broncio a Charru
Un giorno, dopo aver divorato, nel suo favorito passeggio sull'altura, uno di que' piccoli volumi, s'era seduto sul muscoso terreno; e nuovi pensieri, ma più certi, più ardenti, gli stavano nell'animo. Eran due ore ch'egli leggeva e pensava; nè altre parole in quel suo meditare gli fuggivano di bocca, che queste: Almeno non sar
L'odio per la spia è il sentimento che signoreggia tutti gli altri. In ogni galera e in ogni carcere giudiziario voi trovate sulle pareti, sui cancelli, lungo i corridoi e per i muri dei raggi di passeggio un solo pensiero che nessun direttore è mai riescito a far cancellare, questo: Morte ai boia! I boia, cioè le spie, cioè i Petito, non hanno quartiere.
Altro che scossettina. È un rovescio. Poveretto! Eccolo. (picchia ai vetri) Buon passeggio. Oh sì, non leva la testa, corre, corre, rasenta gli alberi del viale... trover
Finalmente, verso le tre del mattino, cedendo alla muta eloquenza del tavoleggiante, che pisolava in un angolo, i compari levavano le tende, per andarsene a passeggio, continuando i ragionamenti incominciati a mensa, fino all'ora in cui gli asinelli dei lattai, le ceste delle cavolaie e delle, fruttivendole, giungevano dal Bisagno, a mutare l'aspetto della piazza di San Domenico.
Passeggiò a lunghi passi la camera e con foga irrompente ripetè a sè stesso i concetti dello scritto. Gli brillava in viso la soddisfazione, aveva più largo il respiro, e quasi per istinto batteva le mani. Alla fine, bruscamente fermandosi nel mezzo dello studio, alzò la voce e pronunziò: Figliuolo di Matteo Brancato... difensore della ragione... rivendicatore di Fausto Socino... a noi due!
Filippo non era a palazzo. Mezz'ora prima era montato a cavallo, in compagnia del duca di Ossuna. Per dove? Non si sapeva; ma certamente non poteva andare lontano, non avendo accennato ad una lunga assenza. Era andato a passeggio; non si trattava dunque se non di una delle solite scappate mattutine, per veder la citt
Erano con lui due domestici ed un medico. Questi gli stava sempre a lato. Rare volte parlavano assieme. Quando uscivano al passeggio, il medico leggeva o fumava; l'altro a giudicarne dalla immobilit
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