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Egli aveva la irritante abitudine di smettere di parlare quando si avrebbe voluto che proseguisse. Parlate, disse Nancy. Dite ancora. Ed egli parlò. Non somigliava certo a me di mandare così, per il mondo, a nessuno, quei vani e inutili fiori. di scrivere una folle lettera che non era diretta a nessuno, affidandola al caso... E' vero.

E sono imprudente. O siatelo, esclamò, siatelo sempre, Max. La prudenza è lo spegnitoio d'ogni slancio giovanile. Non mi parlate di prudenza. Io l'abborrisco.

Com'ella vide rimossi i crudi che voleano farle violenza, tenendosi tuttavia stretta al suo amico, poichè l'affanno le permise la voce, con incredibile coraggio franca e deliberata gli rispondeva Non isperate mai,... mai ch'io mi divida da lui: trafiggetemi, ponetemi in brani, io non lo lascerò,... morirò con lui... io fui la cagione, egli è innocente... Niuno s'attenti di avvicinarsi, non sento parole... e chi, chi siete voi che mi parlate d'onore... se perdo tutto?...

A un galantuomo, dica meglio; mentre, poco fa, s'era messo a tavola con due infami e dannati. Ohe! ohe! come parlate? Alle corte, vuol venire o no?... Se mi d

Vattene dunque nella tua mal'ora, e possa incontrarti una morte cento volte peggiore di quella dalla quale tu mi hai liberato!» «O signor cavaliere, non parlate così, vi scongiuro pel Santo Sepolcro.

Uccidetemi, ve l'ho detto, uccidetemi, ma per quanto avete di più sacro, per la mia santa madre, non mi parlate così! Vostra madre! La ricordate in buon punto. Vostra madre è in letto da due giorni, e per voi, pel dolore, e per la vergogna delle vostre azioni da galera.

PASQUELLA. Zi! zi! zi! GIGLIO. Io non veo á qui ninguno. Non m'engagnarete otra volta. Que dezite voi? PASQUELLA. Tu mi vòi rovinare. GIGLIO. Tu mi vòi ingagnare. PASQUELLA. Va' via, lasciami stare adesso; ché ti parlarò otra volta. GIGLIO. Renditeme mio rosario y despues parlate lo que volite, que non quiero que podiate dezir que m'engagnaste. PASQUELLA. Tel darò. Credi ch'io l'abbi qui?

E a questo mi aspetto: a caso disperato sovverranno altri partiti. Voi la vedrete...voi vedrete, dico, la signora Beatrice... non le parlate di me...in nulla...o piuttosto, , parlategliene... e presentatele questo anello, che vi acquister

Oh Dio!! disse la Ginevra alzandosi in piedi. Oh ditemi, in una parola, di che si tratta! Io tremo di spavento... pure, parlate... ve lo prometto... sarò forte! E tornava a fissare i suoi grand'occhi atterriti sul volto del Morone, quasi per leggervi in prevenzione quel che gli rimaneva a dire.

Perdono! mormorò la giovane vedova attonita, ma pur sempra paurosa. , ascoltatemi, ve ne supplico. Ma ditemi prima che di me non temete. Camilla non sorrideva come al solito; pareva anzi assai triste, e forse quella tristezza, grazie ai timori che l'agitavano, non era simulata. Nella povera Gabriella destò una specie di compassione. Parlate, signora, balbettò.