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Aggiornato: 14 giugno 2025


Figuratevi dunque una cavalleria di persone in cilindro, in papalina e col cappello alla Pouff, eppoi ditemi che noi non avevamo qualche rassomiglianza, se non altro nella tenuta, con i celebri eroi del novantadue.

Ed è pur tempo molto notevole nella nostra storia politica, perché oramai abbiamo in essa tedeschi, francesi, spagnuoli, tutti quanti gli stranieri moderni; e perché poi è il tempo degli ultimi errori di parte guelfa, quello in che succombette la suddivisione moderata, papalina ed italiana, e prevalse l'esagerata, pura o francese.

Ma infermati esso e molti suoi, sbarcò ed indugiò un altro anno, e fu perciò scomunicato da Gregorio IX, papa nuovo di quell'anno, gran papa politico, e incominciatore di quella gran contesa papalina o guelfa o italiana, contro agli Svevi or napoletani, che durò quarant'anni. E qui, al solito, non pochi moderni sofisticano per trovar in questi papi grandi disegni di monarchia universale.

E noi ciò gridammo, e n'avemmo nome di «papalini», quando giá pareva ingiuria; e ciò ripetemmo quando, mutati gli auspíci nel 1846, gridavasi papalina Italia intiera; e ciò ripetiamo rimutati ora auspici, grida ed opinioni popolari. La storia non muta a seconda delle popolaritá: tenta guidarle, ed alla peggio, le sfida.

Guerreggiò contro ad una donna quasi sola, Matilde: presele Mantova, Reggio, Parma e Piacenza, ma fu respinto da Canossa, e risalí a Germania nel 1092. Allora a risorgere la parte papalina in Lombardia; Milano, Lodi, Cremona, Piacenza s'allearono per venti anni contro a' tedeschi, e fu un primo esempio di leghe lombarde, e principio allora di gran novitá.

In quel momento un agente di polizia papalina, che sin a quel punto aveva temuto d'innoltrarsi nella folla dei vigorosi Ravennati e Volontari, vedendo che l'assembramento era quasi totalmente composto di monelli, s'avanzò tra questi e cominciò a fare il gradasso, mulinando un nodoso bastone.

Crebbe piú che mai la parte papalina poco appresso per le nozze di Matilde, la giovane e ricca figlia di Beatrice, con Goffredo Lorenese, figlio del marito di questa e successore di lui nel ducato di Toscana.

Lo stesso cardinale dal dito di Dio si rivolse alle formidabili ingiurie, capì che il maggiore irritato non canzonava, mise la papalina in testa, abbassò dopo un istante di esitanza il famoso ditaccio, e si fermò ragionevolmente ad ammirare la sfilata delle truppe francesi, che ora procedeva a dovere. E storia genuina è tutta questa, e il maggiore Fauchion, se ancora vive, può attestarla.

Pone assedio a Firenze, ma n'è respinto; una prima gloria di quella cittá, che non diremo ancor guelfa, ma giá papalina ed anti-imperiale; una prima gloria mal avvertita dagli storici fiorentini, piú attenti a' pettegolezzi interni o vicini, che non alle opere veramente nazionali di lei.

Parola Del Giorno

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