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Aggiornato: 4 luglio 2025
Una fortunata combinazione, rispose il Palavicino, non ci mancò, e spero che nell'avvenire.... Ma chi v'ha consigliato a far questo, Manfredo?
Ma qual fu la maraviglia quando mentre, l'attenzione era rivolta al figliuolo del Lautrec, il marchese Palavicino, circondato da venti gendarmi a cavallo, entrò in Milano e fu condotto al castello di Porta Giovia!
Giunti che vi furono, poterono accorgersi che v'erano attesi, perchè subito fu domandato se fra essi era il Palavicino, e appena questi si diede a conoscere, immantinente fu condotto nelle stanze del governatore, col quale appunto trovavasi allora il conte Galeazzo Mandello che aveva ricevuta la lettera del Palavicino il giorno prima.
Pure le tendenze dell'uomo vinsero gli istinti ferini e si contenne, e dissimulò e cercò anzi di far venire sul labbro le parole più calme. Così comandò d'uscire a coloro che avevano accompagnato il Palavicino; e rimase da solo a solo con lui.
Perciò era mio consiglio mettere in cognizione di tutto il Palavicino stesso, il quale, chi sa, forse avrebbe trovato il modo di stornar quelle nozze.
Allora il Palavicino, irrigidito nella stessa sua greve pelliccia, provava quella sensazione del silenzio universale, tanto particolare in un'immensa pianura, quando la densa massa della neve par che chiuda ogni adito ai suoni della natura, e dia uno squallore particolarissimo, anche a que' rumori ch'ella non può far tacere.
E sebbene il Palavicino avesse udito non esservi giorno in cui volontariamente non uscisse qualcuno dalla citt
Un orrendo contrasto gli accrebbe quello scompiglio che da tanto tempo gli si era messo nell'animo. Un anno prima, quando a Milano gli giunse la notizia che la duchessa Elena avea sposato il marchese Palavicino, dopo un accesso di furore che quasi fu per divenirgli funesto, aveva risoluto di non lasciar correre tempo in mezzo, recarsi a Rimini e disperatamente vendicarsi.
Nel frattempo che il Palavicino s'intratteneva innanzi al letto del Valacco, il condannato che gli stava rimpetto, non si ristava pur un momento dall'agitare e dallo scuotere le sue catene furiosamente, mutandosi e rimutandosi or sull'una, or sull'altra gamba cambiando ad ogni tratto postura gestendo, parlando ad alta voce; egli solo, in quel camerotto, faceva tanto rumore quanto ne poteva fare un'intera compagnia di lancieri.
Quando il Lautrec fu uscito, gli ufficiali, che rimasero nella sala, e i gentiluomini lombardi si affollarono intorno al Palavicino, che in quell'istante d'intervallo, s'era buttato a sedere, preso da un repentino capogiro per l'eccessiva stanchezza e pel dolor vivo che gli derivava da tutte le membra lussate. Intorno a lui s'indugiarono così quanti eran nella sala gran parte della notte.
Parola Del Giorno
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