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Così preparato, il conte Gino entrò nel salotto, insieme co' suoi padrini. Il luogotenente Schwabe e il marchesino Frassinori salutarono assai gravemente, e il primo di essi espose il rammarico di tutti e due per ciò che era accaduto.

In questo caso, egli avrebbe potuto sapere finalmente il fatto suo, tenendole dietro con molta circospezione ed altrettanta pazienza. Ma in quella che il giovinetto era li per colorire il suo disegno, gli venne alla mente il ritrovo coi due padrini.

Rosen e lo sconosciuto giunsero in breve tempo dietro lo spaldo; alcuni avventori dell'albergo che avevano inteso quel battibecco li seguivano da lontano, e un amico del guascone portava le due sciabole sfoderate sotto il mantello. Avete i vostri padrini? chiese lo sconosciuto all'inglese. Non ne ho alcuno.

Così andavano a monte le pratiche da essi incominciate, per condurre i due gentiluomini sul terreno; ma perchè il signor conte Malatesti era stato incomodato dai padrini del barone De Wincsel, essi credevano obbligo loro di mettersi a disposizione sua. Si sostituiscono al loro primo? chiese il conte Gino, volendo averne l'intiero.

Se non chè Cirillo, al punto di procedere, coll'intervento degli altri padrini, alla scelta del numero pei duellanti, onde poi scegliessero per primo o secondo l'una delle due pillole, propose, che, contrariamente all'uso, avessero i duellanti a stringersi la mano, prima del duello. Nessuno oppose diverso parere, ed ecco il Commendatore ed Alfredo a darsi la mano a vicenda.

Spiccò un salto e giunse in tempo a mettergli le mani sotto le ascelle, in quella che il disgraziato stava per dar del gomito nella neve. Anche gli altri padrini ed il chirurgo, veduto il brutto giuoco, furono pronti ad accorrere intorno al ferito. Povero Nanni! fatti animo! -gli disse quel della tuba, aiutandolo a star sulle gambe.

Tutti d'accordo i padrini determinarono che non si aveva da continuare altrimenti. Emilio fece un lieve cenno di saluto col capo, e s'allontanò fieramente, senza volere stringere la mano all'avversario.

I dadi ed un bicchier di veleno; la cosa è comodissima. Voi vedete, signor uffiziale, che non vi è bisogno di padrini, non si fa chiasso: questa sera stessa, in mezzo ad una festa, ritirati in un salotto appartato, noi ci mettiamo tranquillamente a sedere su di un sof

Salvadori, che ho incontrato sotto i portici e che era imperfettamente informato. Uno dei padrini del Pucci è un avvocato, molto amico suo, che gli aveva detto in confidenza.... Che cosa? Del duello, per un alterco. Ecco. Salvadori credeva che io sapessi. Perche non mi hai avvertito? È cosa di ieri sera. Oggi ti avrei avvertito. Son venuto qui ora, per dire che non farei colazione con voi.

I suoi padrini si volsero a lui per vedere che cosa dicesse; ed egli allora, levatosi con piglio di noncuranza dalla sua prima postura, e cavandosi il cappello, pronunziò queste poche parole: Francava la spesa di alzarsi così per tempo, per riuscire a ciò!...