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Aggiornato: 25 giugno 2025


A suo tempo nacque una bella bambina che fu battezzata Maria Maddalena come la madre, ma che in casa chiamarono Lena. Natale si avvicinava alla culla e toccava la bambina come se fosse stata di vetro soffiato. Quando gliela davano in braccio, provava un senso di sgomento; gli pareva che tutta la forza virile che era ne’ suoi muscoli dovesse avventarsi su quel corpicino e soffocarlo. Si tagliò la barba per poterla baciare. La sua gran festa era di assistere alla toeletta di Lena; aveva imparato a fasciarla, e come le si sollevasse la testina reggendola sotto la nuca, ma non l’avrebbe fasciata per un impero. Stava fermo a guardarla poppare inghiottendo la saliva come se il latte scendesse in gola a lui e quando l’ingorda che era cercava il seno materno agitando le manine e dimenando con impazienza la testa, egli rideva, rideva, ammirato ed intenerito. Qualche volta, attristatosi al pensiero della prosperit

Cardello era quasi irriconoscibile. Aveva preso l'aria del mestiere. S'era lasciato crescere la zazzera e portava su la nuca un vecchio berretto rosso da bersagliere con grave spavalderia. Gi

Nora fece una piccola mossa. "Ahi!..." Oh! cara, cara, cara.... Ho fatto male alla regina mia cara, cara, cara! e la baciò , fra i riccioli della nuca, vicino al fermaglio di brillanti. Cara, cara, cara.... e tornò a baciarla. Nora, sempre a capo chino non si muoveva. Perchè non si moveva? Il Casalbara tenendola stretta, abbracciandola più forte, le alzò il capo per guardarla.

E chinando il capo, si appoggiò tutta contro il suo petto. Giacomo non si mosse; con le labbra, appena, le sfiorò i riccioli del collo. Prendili, sono tuoi. E Cammilla, rapidamente, snodate le treccie, cacciò le due mani dietro la nuca, sollevò tutta la massa bionda dei capelli e la rovesciò sulla testa di Giacomo.

Paolo aveva la faccia d'uno che ha giuocato qualche bel tiro al prossimo e se la gode; quell'altro, una figura gotica in giubba e cravatta bianca, con un palmo di collare sulla nuca e due braccia di coda sotto la schiena, con una tuba enorme da museo, aveva l'aria di sognare ancora e mi fece due o tre inchini rispettosi e spaventati come s'io fossi stato l'imperatore della China.

Di tratto in tratto, colla coda dell'occhio, or da un lato, or dall'altro, andava investigando le navate; degli uomini che stavano, rari nantes, nella chiesa, a quell'ora, nessuno era lui. Ma ecco, mentre la signora Marianna era per lasciarsi sfuggire in un sospiro l'ultimo fil di speranza, le venne veduta la nuca brizzolata di un tale che stava genuflesso nella panca dinanzi alla sua.

Distesa sul letto, i capelli raccolti in fascio dietro la nuca, guardava tra le lacrime la sua camera e gli oggetti intorno, che le eran tanto cari.

L’arte insegna due mezzi per uccidere: o da piè fermo, aspettando l’animale che nel balzo da medesimo s’inferra; o correndogli addosso, evitandone la cornata e piantandogli per il mezzo della nuca la spada nel cuore. Il primo de’ due colpi

I capelli aridi in onde s'accoglieano su le tempie, su la nuca, di profonde volutt

Assorbito non so da qual distrazione od affare, egli non trovavasi, come d'abitudine, vicino a Lina, al momento della caduta, e vi giunse dopo che la sua dea era in piedi, ma non ancor libera dalla stretta dell'ufficiale papalino. «Ahifu il grido doloroso di Pantantrac, quando il brigante gli piantò le unghie nella nuca «Ahi!»... e non più micidiale sarebbe stata la graffa del tigre.

Parola Del Giorno

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