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Vo' che si facci festa bandita, si conviti tutta la nobiltá di Salerno, adornisi la sala di razzi, faccisi un solenne banchetto, adornisi la sposa di gioie, perle e di drappi d'oro, e non si lasci adietro cosa per dimostrar l'interno contento dell'animo mio. EUFRANONE. V'ho detto quanto sia mal agiato di far questo.

O poca nostra nobilta` di sangue, se gloriar di te la gente fai qua giu` dove l'affetto nostro langue, mirabil cosa non mi sara` mai: che' la` dove appetito non si torce, dico nel cielo, io me ne gloriai. Ben se' tu manto che tosto raccorce: si` che, se non s'appon di di` in die, lo tempo va dintorno con le force.

Scriverò adunque in istilo assai umile e leggiero, peroché piú sublime nol mi presta lo 'ngegno, e nel nostro fiorentino idioma, accioché da quello che Dante medesimo usò nella maggior parte delle sue opere non discordi, quelle cose, le quali esso di onestamente tacette, cioè la nobiltá della sua origine, la vita, gli studi e i costumi; raccogliendo appresso in uno l'opere da lui fatte, nelle quali esso chiaro ha renduto a' futuri.

De' quali di tempo in tempo, e d'uno in altro discendendo, tra gli altri nacque e visse uno cavaliere per arme e per senno ragguardevole e valoroso, il cui nome fu Cacciaguida; al quale nella sua giovanezza fu data da' suo' maggior per isposa una donzella nata degli Aldighieri di Ferrara, cosí per bellezza e per costumi, come per nobiltá di sangue pregiata, con la quale piú anni visse, e di lei generò piú figliuoli.

Troppo n'avete, signora, sofferto disse, e raccolse l'alber prestamente: poscia le diede memorial parecchi, i quai cosí suonavano agli orecchi: 29 «A custodire il sigillo reale concorre Filinoro, di Guascogna suddito, e d'una nobiltá cotale, che per la brevitá dir non bisogna.

ESSANDRO. Or la fede che ho avuta in te, di averti scoverto quei secreti che fin qui non ho confidato con niuno, ti obliga ad essermi fedele; ché conseguito il matrimonio, farò che le leggi della nobiltá abbino quella forza in me che aver denno.

Io veggendo quella puellula di precellente figura, con una cesarie aurea, con cincinni capreolati e vertigini errabondi, d'una preclara indole che mi presaggiva la nobiltá del suo sangue, mi rapí ad amarla e nodrirla come propria mia figlia.

Onde vi prego per quello amor, che è ragionevol che mi portiate, che mi manifestiate la cagione del disturbo; ch'io, cosí povera feminella come sono, sarò da tanto di tornarmene in Napoli e viver mendicando disconosciuta, per non darvi vergogna: che, se ben la nobiltá nelle miserie fa risvegliar i spiriti generosi e signorili, con l'esser stata tanti anni schiava son spenti in tutto.

E benché mille truffe fatte avesse e disertati mille poveretti, nol concedeva, e parmi ch'ei dicesse che gli erano obbligati de' farsetti. E dicon gli scrittor che pretendesse un nobil nato non abbia difetti, e che a un uom d'arti inique e vizi pieno fosse la nobiltá contravveleno. Donde intuonava quasi ogni momento la somma antichitá del suo casato.

E cosí come essi estimarono questa eccedere ogni altra cosa di nobiltá, cosí vollono che, di lungi ad ogni plebeio o publico stile di parlare, si trovasser parole degne di proferire dinanzi alla divinitá, nelle quali, oltre alle sue lode, si porgessero sacrate lusinghe.