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Aggiornato: 27 giugno 2025


Adesso tutti parlavano, il dottore era tornato alla sua poltrona, De Nittis, il solo che fumasse, aveva accesa una sigaretta costringendo Bice ad accettarne un'altra; ma la ragazza sembrava ricadere, ogni tanto, in una penosa meditazione. De Nittis le prese una mano. Domani verr

Margherita dopo pochi istanti ritornava affannata: erano la contessa Maria e la contessa Ginevra. De Nittis balzò in piedi esterrefatto nel presentimento di una sciagura. Bice! gridò loro colla faccia pallida e un gesto quasi disperato, mentre entravano nello studio. Le due signore si guardarono, poi la contessa Maria disse sorridendo: È lei stessa che ci manda.

Dove andiamo ora? domandò De Nittis. Arrivo sino a San Salvatore; se non hai dove andare, accompagnami. Qui a Bologna non c'è nessuno per lei, proseguì il dottore ripreso da quella preoccupazione del matrimonio di Bice, e felice di poterne parlare con De Nittis, come lui quasi un padre della fanciulla. Non conosco alcuno capace di trattarla come va trattata.

Male, ti vedrò domani a pranzo. Dimmi piuttosto di Bice: è sembrata anche a te deperita? Bisogna maritarla. L'indomani De Nittis invece di venire al pranzo dalla contessa Ginevra, mandò un biglietto. Bice, che attendeva ansiosamente, leggendo quelle poche righe stentò a frenare le lagrime, il pranzo fu malinconico.

I vecchi domestici passavano per le stanze simili ad ombre annoiate, non vi era più nulla da fare, nessuno dava più ordini. La contessa Ginevra rifugiata presso la contessa Maria non tornava con lei a casa che per aspettarvi De Nittis o il dottore e ripetere con essi le medesime cose della sera antecedente.

La contessa Maria stava per protestare, ma De Nittis la prevenne. So quello che vorreste obbiettarmi, contessa: nelle vie del Signore nessuno può contenderci il passo. Dimenticate dunque che in tutte le vite di santi i demonii si affollano intorno ad essi per farli deviare?

De Nittis in quegli anni si era rimesso allo studio delle lingue orientali, perchè solo dalla filologia potevano uscire le profonde verit

La contessa Ginevra, che faceva la calza lentamente, mentre la contessa Maria andava in fretta come un piccolo telaio, osservò improvvisamente: Anche De Nittis tarda stasera. Aveva appena pronunciate queste parole, che De Nittis entrò: tutti gli si volsero col viso come illuminato, ma egli non strinse la mano che alla contessa Ginevra. Bice? chiese premurosamente. È nella sua camera.

Come conosceva quel libro? Chi glielo aveva suggerito? L'ho prestata, disse prontamente De Nittis. Ti porterò invece, dello stesso Rénan, lo studio sopra S. Francesco d'Assisi. La contessa e il professore si guardarono, Bice scappò via contenta. Le darete quella Vita di Gesù?

Per quanto De Nittis soffrisse, non avrebbe mai potuto paragonare il proprio dolore al suo; egli non era che padre per il contatto di un attimo con quella creatura, che ella aveva composto di stessa. Poi De Nittis non credeva come lei; adesso nella paura delirante, che la ricacciava verso Dio, le pareva che solamente una fede senza alcun egoismo di speranza potesse commuoverlo.

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