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Aggiornato: 27 maggio 2025
L'altra si schermiva: De Nittis, colla solita signorile affabilit
Perchè non aspettiamo De Nittis? domandò Bice disponendosi nullameno a preparare il thè. Tu sei andata subito dopo da lui. Bice non rispose.
Vedrai che non piange svegliandosi. Infatti, quando lo destarono, si stropicciò gli occhi e chiese per la prima cosa da bere. Alle dieci si avviarono, Lamberto dinanzi con Bice e Nello dall'altra mano, De Nittis dietro loro colla signora Giulia che, malgrado le sue istanze, non aveva voluto mettersi la piccola giacca inglese.
In ogni caso la generazione non è dei santi ma dei forti, concluse; mentre la carrozza s'allontanava, e il dottor Leoni tornava a parlare del carrettiere, che voleva mostrargli, sfruttando quella occasione di una visita pagata da De Nittis.
Allora De Nittis sopraffatto, felice, si arrese. Poco dopo Bice raggiante scappava nella propria camera. Torna stasera a pranzo, lo diremo alla zia. Invece era fuggito da Roma.
De Nittis si accorgeva di aver parlato con uno stento, che doveva parere enigmatico al dottore e alla contessa: istintivamente si mosse per uscire da quel gabinetto, nel quale si sentiva soffocare. Poi temeva di aver la faccia stravolta. Rosa aveva lasciato versare a Bice il caffè, sedendosi sopra uno sgabello in un angolo, silenziosa.
De Nittis ha ragione, anche per Lamberto ti lasciasti guidare da lui. No; rispose impetuosamente Bice, egli avrebbe voluto che lo sposassi. Non ti piaceva: non hai veduto nessun altro dopo? Bice corse nuovamente collo sguardo sui loro volti, mentre un tremito di freddo la scuoteva dentro l'abito bianco. Ma De Nittis non le lasciò il tempo di replicare.
Allora De Nittis riuscì a parlare. Si capiva benissimo che lottava seco stesso, ma sarebbe stato impossibile al dottore e alla contessa Ginevra indovinarne il perchè; nullameno Bice fu così impressionata dal suono delle sue prime parole che involontariamente fece l'atto di alzarsi verso di lui. Ella lo sentiva soffrire indicibilmente, forse al di l
Perchè sei così? Perchè vi amo. De Nittis sentì il soffio di questa parola passargli sul volto come una fiamma. L'emozione di prima lo riprese più subitanea e violenta, lasciandolo quasi senza forze di fronte a lei: ma siccome tardava a rispondere, Bice chiese: Mi perdonate? Andiamo, ribattè. Quindi si rimise distrattamente il cappello, quasi fossero gi
Ma ai singhiozzi di Bice anche De Nittis diede in pianto tenendola abbracciata, e si stringevano il collo, la faccia nella faccia, cogli occhi chiusi in una cecit
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