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La misurazione delle variazioni di valore relativo suppone una unitá fissa; e, se, per esempio, il rapporto da 1 a 15,50 si dice che passa alla proporzione da 1 a 18, si è implicitamente ammesso che la cagione delle variazioni sia nell'argento, e che quell'obbligazione, la quale si estingueva nel periodo precedente con 1 kg. d'oro o con 15,50 kg. di argento, si estingua nel successivo con 1 kg. d'oro o con 18 kg. d'argento.

Ai colori brillanti del giorno erano subentrati i fragili colori del tramonto: un morbido color di rosa che sfumava a poco a poco nel color di perla; un pallido cilestre che a poco a poco sfumava nell'argento: e l'acqua, riflettendo con delicata armonia le mezze tinte, aveva le iridescenze dell'opale. Nicla s'era levata a sua volta e s'era posta a fianco di Bruno presso la finestra.

La moneta in Venezia, a rispetto di Napoli, tanto d'oro quanto d'argento, è valutata a prezzo basso, che, portandone da Venezia in Napoli, nell'argento si guadagna, come si è detto, circa piú di cinque per cento, e nell'oro, secondo il prezzo che corre, piú; e all'incontro, portandosi monete da Napoli in Venezia, si perde, come si è detto, nella condizione di Napoli; e, a rispetto dell'altre parti d'Italia, portandosi moneta da Venezia in altri luochi d'Italia o da quelli in Venezia, si perde la manifattura sola della zecca.

Il modo col quale si dee osservare la forma ed il numero nell'oro e nell'argento che si ridurranno in monete, accioché ogni persona abbia il suo.

E, s'alcuno sará creditore di lire 455, e che al tempo del contratto il debitore si fosse obligato pagarle in tanto oro, e che il ducato fosse valuto lire 4 soldi 11, come di sopra, esso debitore pagherá il medesimo oro per l'ordine suddetto. Il simile avenirá nell'argento.

Ma, se nell'argento sará allegato rame od altro metallo, si dice di tante once di bontá quante in una libbra ne sono d'argento fino; onde «argento di bassa lega» si dice ancora quello che ha molta lega di altro metallo, come si dice dell'oro.

Di modo che d'ogni parte d'Italia che si porta moneta in Napoli si guadagna nell'argento circa cinque per cento e piú, e nell'oro, nel quale non è prezzo fermo e si può dire che non corra per moneta, si guadagna molto piú, nel prezzo che correr suole: e all'incontro, portando moneta di Napoli in qualsivoglia parte d'Italia, si perde circa otto per cento.

Se il vero valore delle cose sta nell'oro e nell'argento, ed il zecchino non valerá piú quantitá d'argento di quello valeva prima, ma solo si valuterá piú soldi o piú lire immaginarie, conservando in se stesso la stessa bontá e peso che aveva prima, dunque non averá mutato valore, ma bensí l'averanno mutato i soldi e le lire immaginarie, delle quali ne vanno tante piú a fare un zecchino, che prima non andavano.

Che se il popolo romano avesse avuto a contrattare con gli esteri, non poteva non sentirne il danno; e perciò un tale consiglio, che fu allora la salute della repubblica romana, non poté ne' tempi assai posteriori aver luogo, quando in istrettezze urgentissime fu proposto da Livio Druso, tribuno della plebe, di mescolare nell'argento, per far monete, l'ottava parte di rame, e fu rigettata la proposta, non senza discredito dell'autore appresso la plebe.