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Povera piccola, mormora sonnecchiando la mamma; non ha più i suoi amici per giuocare. Ormai è grandicella, disprezza le bambole e si fa far la corte dagli ufficiali... Ma è piena di saggezza. Fa da il suo letto ogni mattina. Sa, Signor Marinetti, non abbiamo più quella brava cameriera. Siamo privi d'ogni comodit

Uhm! giudicatelo! mormora l'abbate di Farfa dal fondo del suo cappuccio: e chi si incarica di eseguire la sentenza? Se altri manca, Dio! sclama il cancelliero del papa rizzandosi sul suo seggio. Proseguite le vostre accuse, signori « torvo e pensoso dice a sua volta Gisulfo » io parlerò per ultimo.

la Cecilia interrompe la lettura esclamando: che razza di parole son queste! Ci capisco io niente, signor Pedrino?.... Mamma: cosa sono gli stupri? Vuoi finirla? Son domande da farsi codeste? Saprai tutto a suo tempo.... Vi spiegherò io, popolina, mormora il giovine sparuto, il quale insensibilmente si è avvicinato alle ragazze.

Anselmo, aperti gli occhi, conosce il Caserta, e mormora tra : «Ora sono perduto davvero.» «Io sono Rinaldo, Anselmo.... perchè vi dite perduto?» «Satana sta al capezzale... aspetta l'anima al varco... egli ha ragione... è cosa sua... io ho ben veduto che voi siete il Caserta...» «O amico mio, Dio sa se forte m'incresce del vostro male...» «Lo so, amico, lo so.» «Io perdo il più fedele...»

Con disonor la cognata è ambulante; par che il dolor lo sposo le uccidesse; per tal fuga ognun mormora, è dolente: Bradamante la borsa ha solo in mente. si trovava una persona ardita che le facesse un po' di correzione, e perch'era gran dama e riverita, si rispettava la sua passione.

Tu sarai mia, le mormora Flavio, oh la bella vita a te daccanto! Non è un sogno codesto? No, è la più ridente realt

Allora dal fondo della gran sala sorge un altro cavaliere che tirandosi fino innanzi della tavola del cancelliero favella: Ed io accuso Roberto Guiscardo come spergiuro di altra promessa. Egli ha promesso di non tenerne mai una! mormora una voce stridula dal fondo della sala.

Mio Dio! mormora Alberada sommessa. Indi scende alle scuderie, continua l'abate e simulando ordine premuroso del barone, si fa aprire le porte del castello e fugge in Germania dove l'imperatore lo accoglie con ogni amorevolezza, e gli tiene la parola datagli a Parma. Il povero Ildebrando intanto......

Frustateli, mormora il priore alzando le spalle e spingendo il cavallo per ritornare alle tende del duca. Ma Roberto resta un tratto a pensare, poi ordina: Guidateli al nostro maestro di palazzo, monsignor di Bovino, che egli li provveda di alloggiamento per questa notte, e che dimani sieno presentati al nostro padiglione.

«Allorchè le cose presenti appaiono passate, e le passate presenti; allorchè divisando la tua via a oriente ti trovi a settentrione; allorchè gli occhi vedono senza lagrime le rovine del vulcano, e la gioia dei prati in primavera; allorchè la mano di tutti si alza contro di te, e la tua mano si solleva contro di tutti,¹ e il saluto di tuo padre ti suona come maledizione, e quello dei figli come rampogna; e il labbro volendo profferire la preghiera, mormora bestemmie, e i cieli nessuna altra cosa presentano fuorchè una volta della terra che il caso ha fabbricato e che il caso può distruggere.... ovvero l'eterna dimora del forte Signore del fulmine....»