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Aggiornato: 3 giugno 2025
Il conte fa uno sforzo ed aiutato da Flavio si sorregge un'istante sul corpo; fissa nel giovine uno sguardo affettuoso e con voce semispenta così gli parla: Perdona a quell'uomo Flavio... egli ha ucciso un miserabile che tu non puoi chiamare tuo padre... no tu non lo puoi. Delira! mormora Flavio.
Sì, sì; Nancy sentiva benissimo il Cuore e il Cavallo del Cavaliere. Ed ora... il tappeto di ricci neri sulla testa di Bemolle descriveva una curva subitanea e piombava quasi a toccare la tastiera, ecco l'Apparizione, l'Ombra velata, che lo ferma e gli parla!... Sentite l'Ombra come mormora e borbotta? Io la farei borbottare in re minore, disse Anne-Marie.
Il rossore dell'indignazione colorisce lo guancie del vecchio, trae un biglietto su cui scrive poche parole, indi porgendolo al servo gli dice in tuono che non ammette osservazioni: Consegna questo al tuo illustrissimo signor padrone; ti attendo qui. Il servo parte e non va molto che comparendo tutto rispettoso guida Gervaso nel gabinetto del conte. Ah, non mi sono ingannato; mormora il vecchio.
Sì, sono io, ma solo di nome, disse con amarezza il generale. Qui mi si odia, qui si mormora che io conduco l'esercito a completa ruina, che non so comandare, che mi curo degli Egiziani come fossero i miei cani. Sono inglese, e voi sapete guanto gli Egiziani odiano noi. Vi sono dei giorni che mi pento di essermi messo alla testa di questi miserabili, ve lo giuro. Quando marcieremo su El-Obeid?
Uhm! « mormora l'arcivescovo » il santo padre si sente dunque stimolare forte al guidalesco, che accoglie partigiani? Gi
Oh! nulla, nulla, o almeno poca cosa! mormora il cuore. E' una piccola campana italiana che piange e ci saluta... umile dono della bella Italia liberata ai suoi liberatori! La vediamo. E' una piccola campana da campaniletto di cappella boschiva. La dondola fra le mani con fatica una esile vecchia tutta bianca, vestita di nero.
E propose di andare subito, tutti insieme, a parlare ai più turbolenti, ai più minacciosi, e di prendersi in compagnia anche l'Arcangeli. L'Arcangeli no.... E il Fontanella fece notare che non era ben visto. Si mormora in paese, per tutta la gonfiatura che ne avete fatto! Si mormora?... Di che? Ma.... le solite calunnie.... le solite chiacchiere.
Tutti tacciono perchè tutti sentono che parlare sarebbe piangere. Solo qualche voce mormora ogni tanto: coraggio! E dei singhiozzi rispondono. Un emigrante arriva in ritardo, correndo, seguìto da una donna. Hanno il volto acceso dalla corsa e tutto bagnato di lacrime.
Il misero arcivescovo intanto mormora le prime parole di quei versi memorabili di Orazio: Quo pius Eneas, e muore muore quale aveva vissuto, valoroso cavaliere più che costumato ecclesiastico, fedele fino all'ultimo respiro alla poesia, ad Orazio, al centenario Falerno, che avevan formato la sua delizia invece della Bibbia.
Ore dolci, ore divine di un colloquio che nulla turba, nè sguardo importuno, nè minaccioso rumore di passi vicini! Ore in cui l’anima, sciolta d’ogni sospetto, si espande rigogliosa e distende i rami flessuosi, all’ombra de’ quali due vite confidenti riposano! È sonno o veglia? È vita o visione? E quei nonnulla che labbro mormora a labbro, che l’orecchio non ode e che la bocca respira!
Parola Del Giorno
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