Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 10 luglio 2025


S'in tempestoso mar giunto si duole spaventato nocchier gi

8 Passando un giorno, come avea costume, d'un paese in un altro, arrivò dove parte i Normandi dai Bretoni un fiume, e verso il vicin mar cheto si muove; ch'allora gonfio e bianco gi

Rodolfo imperador fu, che potea sanar le piaghe c’hanno Italia morta, che tardi per altri si ricrea. L’altro che ne la vista lui conforta, resse la terra dove l’acqua nasce che Molta in Albia, e Albia in mar ne porta: Ottacchero ebbe nome, e ne le fasce fu meglio assai che Vincislao suo figlio barbuto, cui lussuria e ozio pasce.

Noi liberi così, per vario corso, Correrem, cimbe audaci, il mar crudele, E il dio, che non indarno ha l'ali al dorso, De l'ali sue ne rifar

Ed in quel punto si scorgea lontano I legni infidi da le Rodie arene, I gran campi varcar de l'Oceano Con bel volo di vele culiate e piene; Era il suolo del mar tranquillo e piano E correan d'ognintorno aure serene, fosca nube lor faceva oltraggio; Quando scese di Dio forte messaggio.

Noi ci allegrammo, e tosto torno` in pianto, che' de la nova terra un turbo nacque, e percosse del legno il primo canto. Tre volte il fe' girar con tutte l'acque; a la quarta levar la poppa in suso e la prora ire in giu`, com'altrui piacque, infin che 'l mar fu sovra noi richiuso>>. Inferno: Canto XXVII

In altra parte, ove con forte acciaro Tronca Bostange de' Cristian la vita, Sen van duo cavalieri a paro a paro, Col cor superbo e con la destra ardita; Un colse l'aura, e 'l primo sguardo al chiaro Sole egli aperse, e fe' nel mondo uscita La, 've guarda del mar l'alta riviera Cinta d'ameni colli Udine altiera.

Per correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a se' mar si` crudele; e cantero` di quel secondo regno dove l'umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno. Ma qui la morta poesi` resurga, o sante Muse, poi che vostro sono; e qui Caliope` alquanto surga,

Così diceva, ed il pensier, che chiude Nel petto eterno, a Gabriel fa chiaro; Scenda di Sciro in su l'arene ignude, Ove il grande AMEDEO vinto gittaro Di concitato mar tempeste crude, Poi ch'i navigli suoi sparsi affondaro; Indi per l'ampio mar seco sen vada, E poi di Rodi al fin gli apra la strada.

cotal m'apparve, s'io ancor lo veggia, un lume per lo mar venir si` ratto, che 'l muover suo nessun volar pareggia. Dal qual com'io un poco ebbi ritratto l'occhio per domandar lo duca mio, rividil piu` lucente e maggior fatto. Poi d'ogne lato ad esso m'appario un non sapeva che bianco, e di sotto a poco a poco un altro a lui uscio.

Parola Del Giorno

all'indoratore

Altri Alla Ricerca