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Aggiornato: 12 giugno 2025


Sono cinque sere che recito al Manzoni e lei ancora non si è lasciato vedere! Non è il modo di trattare cogli amici. No!... Mi lasci parlare perchè io basta.... io.... sarò un cane.... e Nerone rideva lui per il primo della enormit

Un di que' capi un po' pericolosi, come il poeta Giusti nel Sant'Ambrogio definiva per l'appunto l'Autore de' Promessi Sposi? Mi provo a indovinare, e malgrado dell'industria grande del Manzoni a mescolar bene le sue carte, mi studio di capire la malizia del suo giuoco. La Blondel, com'è noto, era nella sua nuova fede cattolica molto più ardente dello stesso Manzoni, ed avr

Per quanto una parte della condotta del Foscolo sotto l'impero non sia stata conforme a queste parole, non è dubbio che l'animo del Foscolo era piuttosto alieno dalla signoria napoleonica in Italia; e il Manzoni che aveva frequentata la contessa Cicognara e appreso da essa a giudicare il Buonaparte, dovette assai naturalmente accostarsi più volentieri al Foscolo dopo avere conosciuto il Monti.

Il Manzoni, per propria confessione, voleva dimostrare che non vi è nulla e nessuno inutile a questo mondo; che come Dio ha le sue ragioni per far crescere il fiore nel deserto, così anche i monaci, anche gli eremiti sebbene apparentemente inutili alla societ

E siccome al buon Giovio sorridea Con ossequio amantissimo di figlio, Così sul mio Manzoni Ugo volgea Quasi paterno, glorïante ciglio: In esso egli ammirava e predicea Di fantasìa grandezza e di consiglio, Forte garrendo, se taluno ardìa Di Manzoni schernir l'anima pia.

Si offendeva il giovinetto Manzoni nel vedere che in Italia molto più che Cristo si adorasse il suo Vicario; egli presentiva gi

I versi non belli, in questo frammento, sono parecchi; ma il Manzoni alludeva, nel suo discorso, a questo: Liberi non sarem se non siamo uni.

Sarei veramente umiliato s'egli dovesse scrivere come il signor Manzoni, quel corruttore della lingua italiana. Oh in quanto a questo rispose il conte Zaccaria faccia come le pare.

Il perfido morbo si diè a conoscere verso quell'epoca, ed anche allora si rinnovarono scene atroci e balorde, non molto dissimili da quelle che il Manzoni descrisse nel suo sublime romanzo. Il popolaccio è sempre uguale in ogni tempo è sempre la gran bestia.

S'ei non potesse Tutto staccare il suo pensier da un trono Ch'egli alzò dalla polve?... Un Duca ardente di conquiste, inetto A sopportar d'una corazza il peso, Che d'una mano ha d'uopo e d'un consiglio, Al Condottier lo chiede, e gli comanda Ciò ch'ei medesmo gl'inspirò. MANZONI. Il Conte di Carmagnola. Att.

Parola Del Giorno

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