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Cristina, l'infernale Cristina, le si accostava sempre di più: le facea carezze, che si dava sembiante di farle con piglio materno. Enrica s'infatuava in quella corruzione e sorridea di piacere, mentre Roberto, nella, sua prigione, era dilaniato da tutti gli spasimi. Ed esclamava, a ragione, pensando a lei: Donna crudele, infame, maledetta!

E io ch’al fine di tutt’ i disii appropinquava, com’ io dovea, l’ardor del desiderio in me finii. Bernardo m’accennava, e sorridea, perch’ io guardassi suso; ma io era gi

Era a Stefano una figlia cui sorridea trilustre giovinezza, di cuor gentile e dalle chiome bionde, siccome raggio di sol cadente: a Guidone un Antelmo, ardito, generoso cuore, cui spuntava scarso ancora il primo onor del mento.

E siccome al buon Giovio sorridea Con ossequio amantissimo di figlio, Così sul mio Manzoni Ugo volgea Quasi paterno, glorïante ciglio: In esso egli ammirava e predicea Di fantasìa grandezza e di consiglio, Forte garrendo, se taluno ardìa Di Manzoni schernir l'anima pia.

E io ch'al fine di tutt'i disii appropinquava, si` com'io dovea, l'ardor del desiderio in me finii. Bernardo m'accennava, e sorridea, perch'io guardassi suso; ma io era gia` per me stesso tal qual ei volea: che' la mia vista, venendo sincera, e piu` e piu` intrava per lo raggio de l'alta luce che da se' e` vera.

E io ch'al fine di tutt'i disii appropinquava, si` com'io dovea, l'ardor del desiderio in me finii. Bernardo m'accennava, e sorridea, perch'io guardassi suso; ma io era gia` per me stesso tal qual ei volea: che' la mia vista, venendo sincera, e piu` e piu` intrava per lo raggio de l'alta luce che da se' e` vera.

E io ch’al fine di tutt’ i disii appropinquava, com’ io dovea, l’ardor del desiderio in me finii. Bernardo m’accennava, e sorridea, perch’ io guardassi suso; ma io era gi

Di congiunti e d'amici altr'alme belle: Dopo il padre e la madre eranmi care: Tanto v'amava, e tanto amava io quelle, Che più tesori io non sapea bramare. Il pensier che sorride alle donzelle Di rosei serti e nuzïale altare, A me non sorridea, temendo ognora Che a te vivrei meno vicina allora.