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Le confidenze che Loreta aveva fatto alla signora Chiara s'erano sempre arrestate a quel punto. La prima volta in cui l'ottima signora potè apprendere dal labbro della giovane un più particolare accenno ai fatti che avevano da ultimo amareggiata la sua vita, fu improvvisamente in una brutta giornata, nella quale i Sant'Angelo ebbero a soffrire per causa sua una grande emozione.

Talora, nella foga del discorrere, se i suoi occhi si incontravano in quelli profondamente dolci della giovane, era un visibile turbamento che lo sopraffaceva. Evitava di rimanere solo in sua compagnia. Un senso penoso di inquietudine lo assaliva ogni volta che la signora Chiara toccava in presenza di Loreta qualche argomento che avesse avuto la più lieve attinenza agli scherzi sul suo contegno.

Il professore e sua moglie a quei preparativi prendevano il massimo interesse. Loreta, ricordevole sempre del tempo passato come maestra in istituti di quel genere, si compiaceva di cooperare anche da parte sua con qualche consiglio. E fu lei stessa che, attendendosi la maestra gi

Ch'io parta, ch'io parta di qui.... subito, subito! ella esclamò soffocatamente. Alvise le si fece appresso e con affettuosa sollecitudine la chiamò per nome: Loreta.... Ma ella arretrò tosto, con un moto di repulsione: Lasciatemi! disse risolutamente, incrociando le braccia sul petto. Lasciatemi!

Quando poi la signora ridestavasi e chiamava, accorreva al suo fianco, tergendosi rapidamente le lagrime; e più di una volta Loreta doveva trattenerlo, perchè nell'impeto suo, non desse a comprendere alla sofferente lo stato di angoscia in cui egli si trovava.

È un sacrificio che io vi chiedo, Loreta; lo so: era per questo che mille volte mi son sentito mancare l'animo di dirvi quello che mi stava nel cuore. Ma ora che ho parlato, non posso più nascondervi nulla; sento che adesso si gioca di tutta la mia vita: sento che tutto il mio destino è riposto ormai nelle vostre mani!

Loreta, a mano a mano che il Sant'Angelo parlava, acuiva sopra di lui il suo sguardo interrogatore, percossa, côlta da una nuova fierissima perplessit

Basta saper cercare, basta saper aprire gli occhi e leggere un pochino nei cuori.... Dicendo così, la signora Chiara, fissa sempre nel pensiero che ormai non la abbandonava più, piantò i suoi sguardi nella faccia del professore; poi cercò gli occhi di Loreta.

Alvise che Loreta, per quanto in alto grado commossi, si fecero subito ragione del vero. Ed il conte, conscio perfettamente dell'obbligo suo di fronte a quella povera giovane che gli aveva ceduto, assunse anche dinanzi alla rigida severit

Con una sùbita risoluzione Loreta balzò in piedi e lacerò la lettera. Indi, quasi con un senso di sollievo e con un rinnovamento d'animo, uscì dalla sua camera per tornare alle faccende di casa. Avrebbe trovato di meglio: il suo dovere l'avrebbe saputo compiere ad ogni modo. In tutto quel giorno vide suo marito appena per brevi momenti.