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Poi, prè Letterio risalì nel carrozzino che l'aspettava nel cortile, e, salutati gli ospiti, riprese la strada di Udine. L'arrivo di Loreta fu stabilito per l'ultima settimana di ottobre.

Dall'alto della parete il volto placido di Giovanni Sant'Angelo pareva sorridere con melanconia nella sua cornice d'oro. Loreta, quanto siete buona! disse il professore con la voce che gli tremava. Quanto è bello tutto ciò che voi sapete fare! E come sento di volervi bene per la vostra bont

È stata una prova difficile! soggiungeva Loreta. E credetti di poter in essa trovare la felicit

Ma Loreta si ricompose subito. Accusò una vertigine violenta, che l'aveva côlta d'un tratto, e si die' a rassicurare la contessina gi

E poichè in quel momento Agnul veniva a dirgli che il carrozzino era pronto e se desiderava ch'egli venisse con lui: No, puoi restare, soggiunse subito. Forse la signora può aver bisogno di te. Se vuoi uscire.... colla carrozza.... Quindi volgendosi a Loreta: Uscirai oggi? domandò con naturalezza. Non so.... forse. C'è la fiera a Moruzzo.

E la vecchia contadina, ch'era un po' parente alla famiglia del gastaldo e viveva in una casetta colonica presso il palazzo, gliene serbava la maggiore riconoscenza. La gita al palazzo Morò-Casabianca la fecero in un bel pomeriggio di aprile partendo di casa verso le due ore. Nel carrozzino guidato da Agnul avevano preso posto la signora Chiara e Loreta.

E quando Loreta sorrideva: Eh! eh! esclamava tutta soddisfatta la buona signora casa Sant'Angelo è stata sempre casa di gente allegra. Visacci mai, neanche nelle ore cattive. E tutti così: il nonno non si dice; il babbo di Mattia, con tanti pensieri, allegro sempre anche lui.

Ma non potè. Gli indizî tutti congiuravano a distruggere ogni pietoso sentimento che nel suo cuore restava.... Suo padre non solo l'aveva abbandonata, ma a poco a poco obbliò perfino di mandarle i necessarî soccorsi. A diciott'anni Loreta si trovò sola, senza consigli, senza conforti, sul limitare della vita, esposta a tutti i pericoli ed a tutte le seduzioni.

Fu allora che Loreta ebbe uno slancio improvviso di tenerezza e di espansione per la signora Chiara, che era , al suo fianco, con un sorriso di affetto sul labbro, tenendole maternamente una mano. Ah! signora.... signora, come mai posso chiedervi perdono di tutte le pene che vi reco! Non lo avrei voluto, io! Ma le forze mi son venute a mancare!... Era un giorno di così tristi ricordi per me!

Ma io vi dico che il conte Sebastiano è tornato.... Torna sempre nelle sere come questa.... In una sera come questa si è ucciso lassù.... E tendeva il dito verso i veroni della sala, che Loreta e Alvise avevano lasciata, illuminati in quel momento dal rapido strisciare di un lampo.