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Aggiornato: 1 giugno 2025
Abbandonato da quella speranza, l'animo di Spinello Spinelli cadde in balla dello scoramento. Era malinconico e si buttò al disperato; desiderava la morte e si compiaceva soltanto nella solitudine, che gli consentiva di pensare al più bel giorno della sua vita, il giorno in cui sarebbe cessata ogni sua pena. Lodato a gara da tutti, non dava retta alle lodi, o mostrava solamente di udirle, per mostrarne impazienza. Voleva esser lasciato solo, per darsi tutto alle sue smanie, alle sue alternative di fatica e di lagrime. Infatti, spesso deponeva i pennelli per piangere; poi rasciugate in fretta le lagrime, afferrava i pennelli e lavorava a furia, come un uomo che non ha tempo da perdere. Ineffabile angoscia, quella che non può avere neanche una lontana speranza di pace, poichè la tregua è solo di l
Filocrate, ritornato di Spagna, piú che mai nel suo amore acceso, per entrare in casa di Lúcia e non esser cognosciuto, viene in abito di pelegrino dimandando limosina in lingua spagnuola; ed è a la fine da la madre accettato in una corte come pover'uomo: ove, con Demofilo socero di Calonide, entra ne le lodi de l'imperatore e di piú principi.
Non si sa se lei avesse o no amato mai il pittore. Lo aveva sposato. Tutte le lodi date al suo grand'artista l'avevano esaltata forse sino all'amore; ma, dopo il matrimonio, ci si era abituata e le venivano indifferenti. Naturalmente, come moltissime donne, non comprendeva punto l'arte. Le sembrava una cosa di lusso ed inutile. Quando vedeva il marito pensieroso, agitato, lei si stringeva nelle spalle con un piccolo atto di disdegno. Lei comprendeva che i quadri davano denaro, ma le parevano un po' folli coloro che li compravano. Quando il marito le narrava un progetto di un quadro, lei ascoltava, nascondendo uno sbadiglio dietro la manina. In ultimo, in mezzo all'entusiasmo dell'artista creatore ella gettava queste domande inquiete: Credi che piacer
Una palla mi colpì al ginocchio e vinto dallo spasimo caddi privo di sensi. «Allorquando rinvenni mi trovai all'ospedale di Lodi ove rimasi molto tempo prima di poter ricuperare la salute. Mi alzai dal letto ma la mia gamba si sovveniva ancora della crudele ferita; presi una gruccia e non m'abbandonò più mai.
Cantar vorrei sue lodi, o fresche linfe: linfe fresche di Cirra, or dati bere a chi dicer d'un Febo novo brama! Girolamo sol dico, in cui non spere piú di me affaticar altrui le ninfe, ché piú di me, so bene, altrui non l'ama. H or che per prova, Amor, t'intesi a pieno I n fiamme ove giá n'alsi e 'n ghiaccio n'arsi, E cco mi tieni d'altro dol a freno.
È giovane di diciassette o diciotto anni, bello di corpo e piú bello d'animo: ha un bel procedere, di belli ragionamenti, di apparenza assai nobile e allegrissimo, balla e canta graziosamente, e m'ho preso gran spasso con lui. FILIGENIO. Poiché tanto lodi la tua mercanzia, è segno che vuoi stravendere. Mi bastava solo che fusse stato giovane e di belle fattezze.
Un uomo che, per quanto sembri internarsi colla veduta, guarda pur sempre la sola superfice delle cose, e ad ogni tratto ti esclama «bravo! bello!» senza mai arricchirti il capo d'una nuova idea che ti faccia sentire la ragione delle sue lodi, non è l'uomo del secolo, non fa piú per noi.
«Se il giovane Autore dei Baci perduti, segni un progresso col nuovo suo lavoro, tanto nello studio dei caratteri e dell'ambiente, quanto nella forma, ognuno lo vede fra quei critici imparziali che lo giudicarono con logica di criterii, e ne fanno testimonianza le lodi tributategli da molti giornali, fra cui la Piemontese letteraria, la Lombardia, l'Italia, la Ronda, l'Illustrazione Italiana, il Presente, il Patriota, la Venezia, l'Indipendente di Trieste, la Provincia di Vicenza, con un articolo di Fogazzaro, ecc,»
Cavallotti, Rossi di Lodi e tanti altri generosi si trovavano in quelle file: essi avevano lasciato il Frapolli per essere in prima linea.
Più che altro esse rivelano, nello stile, nella sovrabbondanza dei superlativi, e nella cortigianeria delle lodi, il carattere dell'uomo? Ma quando mai il Pacini ebbe tempo di esser uomo? Dai sedici fino ai settantaquattro anni, in ogni luogo ov'ebbe a trasferirsi, sotto ogni condizione di tempi, egli fu sempre e poi sempre maestro.
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