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Aggiornato: 27 luglio 2025
Temo, rifletteva, ch'ella non sappia sopportare il disinganno che l'attende... Vorrei incoraggiarla: vorrei dirle che so ciò che la fa soffrire:... ma no! D'altronde ora devo pensare a far quanto mi detta la mia coscienza, cercando realizzare il progetto che ho concepito. E donna Livia tornò a guardare nella campagna.
Indi decidendosi, si strappò alla specie d'incanto, che lo tratteneva in quella sala: e dopo aver abbracciata donna Rosalia, e baciata tremando la mano alla duchessa, partì. La moglie e la sorella di don Francesco rimasero silenziose: entrambe erano commosse, agitate. Il progetto di donna Livia era generoso; ma chi sa dove poteva condurre?
E strappò nello stesso tempo quasi di sorpresa la pergamena dalle mani di don Francesco attonito, interdetto. Donna Livia! esclamarono insieme il vecchio ed il conte. E prima che gli astanti si riavessero dallo stupore. donna Livia aveva gi
Questo racconto finì come era principiato, fra i singhiozzi. Oh, disse poi, n'è vero ch'io non fui una stolida, che non mi lusingai invano? No, rispose donna Livia, ed il principe, prima di gettare il turbamento in una fanciulla, doveva riflettere: egli ha indegnamente....
«Io so bene che nulla avrei negato a donna Livia. Potessi rivederla almeno! compiere i suoi voti!... Ah questo amore sar
Ma, chiese donna Livia, ed il padre benedettino, ed il cavaliere?... Del padre benedettino non vi preoccupate; me ne incarico io. Quanto al cavaliere, vedremo.... Il suo sguardo si fece minaccioso. Dunque, disse la giovane duchessa con sdegno e con dolore, voi persistete? Sì, rispose don Francesco con fuoco: e voi rammentatevi, signora, che guai se parlerete!
Ella stessa gli portò i fiammiferi aspettando che lui accendesse. Egli si distese di nuovo, fumando. Dunque, questo vostro pranzo di fondazione al Circolo è per le sette? Sì, cara Livia, alle sette. Un pranzo tutto di uomini: sar
Federico lo aveva guarito della gelosia e gli aveva dato ben altro a pensare; ei dicevasi che, se donna Livia aveva saputo sacrificare il suo amore per quel giovane, adorato un giorno, per quel bel cavaliere, che le aveva salvato la vita, egli non doveva temere più di alcuno. Il conte era un po' sorpreso dell'offerta fattagli, ma rispose colla più completa calma.
Quali avvenimenti!.. Io sono cugino del duca, del marito di donna Livia... Ma che? lo sai? Sì. Chi tel disse? Il conte di San Giorgio, a cui domandai di te, e che mi narrò tutto. Il conte? Sa egli ch'io amai donna Livia?.. che ne fui amato tanto? No. Ah! son contento; chè troppo avrei arrossito se lo avesse saputo.
Il mio primo pensiero fu di rinunciare a tutto; ma poi riflettendo che nessuno mi conosceva a Catania, che mi sarebbe stato possibile informarmi segretamente a te di donna Livia senza rivederla, e che siccome la famiglia istessa di mio padre desiderava il riconoscimento avvenisse nell'ombra, pensai che partendo appena ripreso il mio nome, donna Livia non avrebbe saputo nulla... Poi avevo gi
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